Buongiorno dottoressa,
mi chiamo Dario ho 40 anni ed ho problemi inerenti la mia autostima. Ho sempre pensato di non essere in grado di fare molte cose e di non valere abbastanza. Ho un figlio di 8 anni ed ho paura di trasmettergli questa insicurezza. Non voglio farlo crescere come è successo a me. Ho da poco iniziato un percorso terapeutico in quanto ho capito che dovevo fare qualcosa.
La ringrazio l’attenzione.
Dario M.
Caro Dario,
innanzitutto ti faccio i miei complimenti per aver iniziato un percorso terapeutico ed aver deciso qui di di affrontare questa problematica; vedrai che starai molto meglio! Ora cercherò di spiegarti brevemente cosa si intende per autostima :
l’autostima è l’atteggiamento che ciascuno di noi ha nei confronti di se stesso. Comprende:
l’aspetto cognitivo ossia le opinioni che ognuno ha di sé che riguardano il suo aspetto fisico, la sua vita affettiva e sociale, la sua moralità, la sua professione, la sua autorealizzazione;
l’aspetto emotivo ossia cosa la persona prova nei propri confronti, come ad esempio affetto, ostilità, ecc;
l’aspetto comportamentale ovvero come la persona si comporta nei suoi riguardi: se ha rispetto di sé, se soddisfa i suoi bisogni, se cura la sua salute, ecc.
È importante sottolineare che l’autostima non va confusa con un atteggiamento di superiorità, infatti sia la persona che si sottovaluta e la persona con un atteggiamento arrogante, hanno una bassa autostima.
Spesso la bassa autostima è causa di :
-Depressione;
-Ansia e insicurezza;
-Dipendenza del giudizio altrui;
-Difficoltà interpersonali
L’autostima dei genitori rappresenta un modello fondamentale per favorire l’autostima nei figli. È fondamentale l’ottimismo delle figure genitoriali nei confronti della vita e la loro attitudine ad affrontare con positività le difficoltà quotidiane. I figli osservano le modalità comportamentali dei genitori e di conseguenza apprendono le modalità di affrontare e gestire i problemi, di riconoscere ed elaborare le delusioni ed i conflitti.
Erich Fromm scrive in L’Arte di Amare: “ Non c’è niente di più utile che dare a un bambino l’esperienza di ciò che è amore, gioia , felicità, che solo può ricevere il bambino amato da una madre che ama se stessa” (1956).
I genitori sono come uno specchio in cui il bambino vede riflessa la sua identità. Dalle risposte dei genitori ai suoi bisogni comprende la sua importanza o meno.Aldo Carotenuto afferma quanto segue: “ con i figli non è tanto necessario dare sicurezza quanto essere sicuri. È inutile sperare che nostro figlio cresca in un certo modo se noi stessi non abbiamo integrato l’aspetto che esigiamo da lui.
È il nostro atteggiamento più profondo che, inevitabilmente viene assorbito dai figli, ed è quello che determina il destino del Sé infantile”. (1991).
Ecco un esercizio utile da poter svolgere: descrivi te stesso con dieci aggettivi, ponendo un + su quelli che ritieni i pregi e un – su quelli che ritieni i difetti. Ovviamente se prevale il numero di aggettivi con segno – significa che non hai una corretta percezione di te stesso e quindi che hai una bassa autostima.
“Ciò che si può fare di più per coloro che amiamo è di essere felici noi stessi”
E. Alain
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