La risposta di Freud: eiaculazione precoce e conflitti interiori


Alterano la loro cognizione sensitiva sessuale fino a perdere il controllo volontario sul riflesso


di Alessandra Rosa
Categoria: Chiedilo a Freud
04/03/2019 alle ore 08:24



Gentile dottoressa, 

ho letto con piacere la sua rubrica ed avrei una domanda da porle, sperando in un suo aiuto.

Mi chiamo Davide ho 30 e sono fidanzato da circa due anni con Annalisa. La nostra relazione procede bene, anche se spesso mi sento in colpa perché sul piano sessuale, credo di non soddisfare la mia fidanzata, dal momento che sono “ troppo veloce”.

Mi imbarazzo molto per questa situazione ma non so esattamente cosa fare. Mi sono documentato su internet ed ho letto qualcosa sul disturbo dell’eiaculazione precoce ma, in realtà mi sono agitato ancora di più. Vorrei risolvere questa situazione.

Cosa mi consiglia di fare?

Cordiali Saluti

Davide T.

 

Caro Davide,

innanzitutto ti ringrazio per aver voluto condividere questa tua preoccupazione con me, in quanto posso immaginare l’imbarazzo che hai provato nel raccontare un aspetto della tua vita così intimo. Stai tranquillo in quanto puoi risolvere questo problema con serenità! Prima di rivolgerti eventualmente ad uno psicoterapeuta specializzato in sessuologia, ti invito a sottoporti ad una serie di esami medici per escludere qualsiasi problematica di tipo organico.

Quante volte abbiamo sentito parlare di eiaculazione precoce! Ma con esattezza cosa si intende?

Secondo il DSM-IV (ossia un un testo specifico che descrive i disturbi mentali e i criteri diagnostici) è una persistente o ricorrente eiaculazione a seguito di minima stimolazione sessuale prima, durante o poco dopo la penetrazione e prima che il soggetto lo desideri. Il clinico deve tener conto dei fattori che influenzano la durata della fase di eccitazione, come l’età, la novità del partner sessuale o della situazione, e la frequenza recente dell’attività sessuale.

Secondo il modello cognitivo-comportamentale va esaminato il modo in cui il soggetto interpreta nell’ambito cognitivo le sue reazioni emozionali ed i propri conseguenti comportamenti. Ciò dipende dall’immagine di Sé e dai sistemi di valori e di convinzioni che l’individuo ha appreso in base alle sue esperienze.

Secondo alcuni studi, la maggior parte dei soggetti con eiaculazione precoce vive conflitti interiori che alterano la loro cognizione sensitiva sessuale fino a perdere il controllo volontario sul riflesso eiaculatorio.

Quali sono le tecniche utilizzate secondo il modello cognitivo cognitivo-comportamentale?

Il terapeuta inizialmente dovrà intervenire sulla gestione della problematica ansiosa, gestione della attivazione fisiologica e gestione della propria consapevolezza corporea. In seguito per un periodo da concordare con il paziente bisognerà proibire i rapporti sessuali per non alimentare l’ansia da prestazione.

Il paziente effettuerà un training di rilassamento per imparare ad entrare “in contatto” con le zone erogene del proprio corpo; sarà importante individuare i pensieri disfunzionali riguardante l’attività sessuale ed anche promuovere un training sull’autostima ed assertivo per favorire una comunicazione di coppia e anche sessuale, molto più chiara e coinvolgente.

 

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