Casa di cura Santa Camilla, le accuse dell'Ugl


"Non rispetta l'accordo stipulato il 22 novembre"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
28/12/2018 alle ore 18:15



Casa di cura Santa Camilla (Chieti), le accuse dell'Ugl abruzzese: “Non rispetta l’accordo stipulato il 22 novembre”. L’Ugl da tempo reclamava un aumento di ore che permettesse a questi lavoratori di avere uno stipendio più dignitoso ed è per questo che è stato indetto uno stato di agitazione, sospeso quando è stato convocato l’incontro con le organizzazioni sindacali.

Infatti l’azienda ha proposto a ciascun ausiliario l’aumento delle ore con un accordo che il 22 novembre scorso le Oss (compresa la Ugl) hanno firmato. L’accordo testualmente recita “l’azienda propone l’aumento di ore agli ausiliari da 18 a 24 ore a tempo indeterminato con la condizione di una diversa distribuzione delle ferie”.

Secondo l'Ugl la Casa di Cura S. Camilla SpA è andata oltre: al lavoratore al quale veniva proposto l’aumento delle ore e che accettava è stato fatto sottoscrivere nella sede un “verbale di conciliazione in sede sindacale” a condizione che “rinunciassero espressamente a rivendicazioni da proporre presso qualsiasi sede, per il passato e per il futuro che abbiano come oggetto la posizione economica accettata”. Così si legge nell’apposito verbale fatto sottoscrivere.

Tutto questo esula dall’accordo del 22 novembre e, nei modi utilizzati, configura una chiara forma di abuso in una condizione di debolezza del lavoratore che deve vivere con circa 600 euro al mese. Secondo l'Ugl chiedere al lavoratore di rinunciare a rivendicazioni in cambio di vedersi aumentare ore lavorative e conseguentemente stipendio ai limiti della sopravvivenza, “è azione tanto più esecrabile se rivolto a lavoratori in stato di bisogno come chi vive con un misero stipendio”.

Nei fatti, inoltre, non tutti, così come recita l’accordo sottoscritto il 23 novembre, hanno potuto ad oggi usufruire del paventato aumento delle ore e guarda caso moltissimi di loro sono iscritti Ugl che non hanno voluto sottoscrivere il fantomatico verbale.

“Riteniamo l’azione rivolta dall’azienda un atto di violazione di un accordo sottoscritto e di discriminazione nei confronti degli iscritti Ugl. Purtroppo i guasti della sanità privata si ripercuotono sui lavoratori esasperati dalle incertezze che la proprietà mostra nel trattamento del personale che opera in una struttura che è solo una bruttissima copia di quella che è stata negli anni nell’accoglienza e nel trattamento dei malati”.

 

twitter@ImpaginatoTw