Anzitutto voglio augurarvi tutto il meglio che desiderate per il 2019. Ciascuno di noi ha sogni da realizzare, speranze che attendono di diventare concrete realtà, obiettivi da raggiungere.
E poi ci sono la famiglia, il lavoro, le amicizie. Insomma, gli affetti, l'aspetto più sostanziale della nostra vita, senza cui saremmo più o meno come delle trottole impazzite, senza alcun punto di riferimento sicuro.
Il meglio, mi raccomando, tenetelo per voi, stretto nel cuore e costruitelo giorno dopo giorno perché, come diceva qualcuno che la sapeva lunga, un cammino di mille miglia inizia sempre da un primo, piccolo passo.
Bene, ora che ci siamo virtualmente abbracciati e che hanno risuonato i “cin cin" dei nostri bicchieri immaginari, veniamo alla telecronaca della partita che vede contrapposte due squadre egualmente essenziali affinché il nostro Paese mantenga il giusto equilibrio tra rigore e civiltà, tra sicurezza e libertà.
Avvocati e magistrati.
Sappiamo più o meno tutti, anche solo per sentito dire, che gli Avvocati in Italia sono tanti. Anzi troppi, se confrontati rispetto alla media del resto dell'Europa. Al 1° gennaio 2018 sono 242mila gli avvocati regolarmente residenti in Italia. Ci sono quindi circa 4 avvocati ogni 1.000 abitanti.
Sono 5.777 gli avvocati in Abruzzo e Pescara è la prima provincia con 1.678 iscritti alla Cassa Forense. Al contrario, i magistrati presenti in Italia ammontano a circa 9.400 unità, includendo in tale numero sia i magistrati fuori ruolo, sia i Magistrati ordinari in Tirocinio. Quindi, un magistrato ogni 6.400 abitanti circa.
La sproporzione mi pare sia evidente, con intuibili ricadute negative sull'amministrazione della giustizia e, non da ultimo, sulla conseguente efficacia dissuasiva di un sistema lento e farraginoso rispetto a potenziali investitori esteri, che si guardano bene dall'avviare un'attività produttiva in Italia se, poi, per riscuotere un credito ci vogliono almeno due anni (e dico almeno).
D'altro canto, la classe forense viene ingiustamente mortificata da oneri previdenziali ingombranti e poco redditizi, se analizzati nella prospettiva futura dell'età pensionabile.
Inoltre, i giovani praticanti avvocati vengono spesso sfruttati e sottopagati dai rispettivi “dominus", ingenerandosi sentimenti di sfiducia e rassegnazione che una così nobile professione non dovrebbe in alcun modo soffrire.
Insomma, i problemi sono tanti, da troppo tempo irrisolti. Forse è il caso di iniziare a fare quel piccolo e saggio passo.
Buon 2019 e fate i bravi.
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