Dopo la manifestazione fi giovedì 13 dicembre a Roma, a cui hanno preso parte Cgil, Cisl e Uil, promossa da sindaci e amministratori locali abruzzesi contro il caro-pedaggi e per la messa in sicurezza delle autostrade A24-A25, il segretario Uil Abruzzo Michele Lombardo, in questa conversazione con Impaginato.it, analizza l’attuale stato dei fatti, sollecitando al più presto il raggiungimento di una soluzione.
Ieri a Roma c’è stata la manifestazione tanto attesa. Che cosa avete chiesto al ministro Toninelli?
Al ministro Tondelli abbiamo chiesto due cose fondamentali: una ovviamente la messa in sicurezza dell’A24 e dell’A25, e cioè i fondi che sono stati stanziati nel Decreto Genova devono essere a questo punto resi operativi in modo tale da mettere in sicurezza l’asse viario autostradale dell’A24-A25 che, come dire, è per l’Abruzzo essenziale come linea di collegamento. La seconda cosa riguarda i pedaggi, cioè un mantenimento delle decisioni che erano state assunte qualche mese fa di tornare alla tariffa che era ante aumento dell’inizio di quest’anno.
Lo scorso 5 dicembre non siete stati ricevuti dal ministro Toninelli (che ha risposto con toni poco istituzionali su Facebook) e neanche questa volta. Come mai?
Credo che sia di interesse complessivo quello di poter capire, parlare e trovare soluzioni, quindi ritengo che il ministro prima o poi debba aprire un confronto, in primis con le istituzioni locali (sindaci di Abruzzo e Lazio) e ovviamente con il mondo del lavoro e il mondo datoriale. Credo che sia interesse comune lavorare affinché un asse logistico così strategico per una Regione come l’Abruzzo qual è l’autostrada A24-A25, abbia le condizioni migliori economiche e di sicurezza per poter essere anche attrattivo nelle possibilità di far viaggiare merci e persone. Auspico che prima o poi il ministro comprenda che un confronto va aperto. Bisogna trovare delle soluzioni immediate.
Crede che i rischi della questione A24 siano stati valutati con attenzione dal governo?
Per quel che riguarda la sicurezza è stato lo stesso ministro a venire in Abruzzo e dire che le condizioni dei viadotti dell’A24-A25 sono in una situazione di criticità statica tale che lui diceva di dover chiudere pezzi di autostrada. Se guardo a ciò che il ministro è venuto a dire in Abruzzo, perdere ulteriore tempo non credo sia utile. Tra l’altro, è venuto con tecnici del ministero delle Infrastrutture e del Trasporti che ne capiscono più di me rispetto alle condizioni tecniche dell’autostrada e sono stati loro a dire (anche se già si sapeva che l’autostrada fosse in una condizione precaria) chiaramente che l’autostrada necessita di messa in sicurezza, di lavori di consolidamento soprattutto di molti viadotti che attraversano A24-A25 e addirittura il ministro disse: “Se dovessi ragionare per chiuderla, alcuni pezzi andrebbero chiusi”.
Ritiene che la situazione stia sfuggendo di mano al ministero?
Mi auguro di no, perché il ministero preposto sulle infrastrutture viarie, ferroviarie e marine di questo Paese è in mano al ministro dei Trasporto e delle Infrastrutture…sono convinto che loro abbiano chiaro in mente che il lavoro sulla messa in sicurezza di infrastrutture fondamentali per l’Abruzzo come A24-A25 è essenziale. Noi non abbiamo una rete ferroviaria che attraversa l’autostrada Tirreno-Adriatica tale da poter sviluppare un ragionamento di velocità dei passaggi di passeggeri e merci. Se viene meno l’autostrada l’Abruzzo è isolato, è totalmente isolato.
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