Metti una sera a cena: zona periferica, molto trafficata e di passaggio. Vicina all’uscita dell’autostrada. Comoda per chi arriva da Roma, e per chi arriva dai centri vicini.
E soprattutto, sufficientemente nascosta. E così l’ex sottosegretario del governo Renzi Luca Lotti ha riunito le truppe lunedì sera a Città Sant’Angelo, all’hotel Michelangelo: gli inviti selezionassimi li ha diramati Camillo D’Alessandro, più attento ad escludere che a includere.
Ma così è: si ritrovano l’ex governatore Luciano D’Alfonso, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini,l’assessore comunale Giacomo Cuzzi legatissimo a Lotti, il capogruppo comunale Pd Marco Presutti, il presidente del Consiglio comunale Marco Pagnanelli, il braccio destro di Dalfy Guido Dezio (l’unico non politico), l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, la parlamentare Stefania Pezzopane, il capogruppo regionale Sandro Mariani, una delegazione di Città S.Angelo, due esponenti politici della Marsica e, dulcis in fundo ma non proprio in fundo, il segretario reggente del Pd abruzzese Renzo Di Sabatino.
Una riunione politica in vista del congresso, in cui non si è parlato delle prossime elezioni regionali, secondo quanto riferisce chi ha partecipato. Insomma, un sondaggio da parte dell’ex sottosegretario nella prospettiva delle grandi manovre dem.
Proprio ieri Repubblica raccontava che Graziano Delrio è dell’idea di arrivare al congresso di fine ottobre con una proposta unitaria, e che l’area renziana alla quale appartiene Luca Lotti potrebbe convergere su un candidato forte e unitario. Si sa anche che Lotti e una parte dei renziani della primissima ora potrebbero trovare conveniente evitare la conta al congresso e persino convergere su Zingaretti, il candidato al momento più forte, nonostante sia molto osteggiato da Renzi.
Al contrario di Maria Elena Boschi che resta convinta della necessità di arrivare a contarsi, rischiando probabilmente la sconfitta ma evitando però l’irrilevanza della corrente.
Insomma, confusione a mille. Ed è per questo che Lotti ha deciso di sondare i territori e ieri in Abruzzo ha voluto sentire come la pensano i fedelissimi di D’Alfonso, e anche i tanti che in questi ultimi giorni si sono avvicinati a Zingaretti, come la Pezzopane.
Prende le distanze il segretario Renzo Di Sabatino:
“Io sono il segretario reggente e il mio unico obiettivo è tenere il partito unito. Sono stato invitato e ho partecipato, niente più. Posso dire che si è parlato soltanto di congresso e delle prospettive del Pd”.
Di altro, e di elezioni, si parlerà invece venerdì nel corso della direzione che si terrà a Pescara in via Lungaterno:
“Una riunione interlocutoria”,
mette ancora le mani avanti Di Sabatino, e d’altronde non potrebbe essere diversamente se non si ha ancora un candidato sicuro da far correre alle prossime Regionali. Giovanni Legnini non si è ancora pronunciato ufficialmente e per lui si sta organizzando un gran movimento di sindaci e amministratori non solo del Pd, racconta il segretario, che chiederanno all’ex vice presidente del Csm di candidarsi. Ma il segretario pensa naturalmente anche a un piano B, a un candidato alternativo:
“Una donna, penso alle tantissime donne altamente rappresentative che ci sono nel nostro territorio, magari poco conosciute ma di altissimo profilo”.
E pensa, spera, che spazio per il recupero del voto di opinione ci possa essere, persino nell’area di centrodestra, a condizione che il Pd sappia fare le scelte giuste. Con i tempi e le persone giuste.
ps: Auguri.
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