Cannabis, procuratore Antimafia Roberti: Sì a legalizzazione, proibizionismo ha fallito


Gasparri: Pericolose sciocchezze, lasci subito l'incarico


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
22/06/2017 alle ore 18:57



Di fronte al fallimento delle politiche proibizioniste sarebbe coerente legalizzare la cannabis. Il procuratore Antimafia Franco Roberti lo ripete nel giorno in cui presenta la relazione annuale della Direzione nazionale al Senato. L'appello viene subito rilanciato dal sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova, che chiede al Pd di consentire la votazione del ddl sulla legalizzazione. Ma i senatori Carlo Giovanardi (Idea) e Maurizio Gasparri (FI) bocciano l'iniziativa di Roberti e il vicepresidente del Senato arriva a parlare di "pericolose sciocchezze". "Sembra coerente l'adozione di una rigorosa e chiara politica di legalizzazione della vendita della Cannabis, accompagnata da una parallela azione a livello internazionale e, in particolare europeo, che consenta la creazione, in prospettiva, di una più ampia aerea in cui il fenomeno sia regolato in modo omogeneo", si legge nella relazione della Dna. Una prospettiva "favorevole alla legalizzazione, prendendo atto sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso - continua Roberti - del fallimento delle politiche proibizioniste". Il disegno di legge per la legalizzazione della cannabis, sostenuto da un intergruppo composto da 220 parlamentari di ogni schieramento, è però bloccato ormai da mesi nella commissione Giustizia della Camera e proprio poche settimane fa il segretario del Pd, Matteo Renzi, aveva detto che la cannabis non aveva i numeri per poter passare. Ma, dopo le parole di Roberti, Della Vedova, in qualità di promotore dell'intergruppo, torna a pungolare i Democratici. "Nuovo appello al Parlamento del procuratore Antimafia Roberti per #cannabislegale - scrive il senatore su Twitter -. Il Pd scelga e consenta il voto sul ddl legalizzazione". Sulla stessa linea il deputato di Sinistra Italiana-Possibile Daniele Farina."Secondo Roberti la legalizzazione della cannabis permetterebbe di concentrare le risorse dello Stato finalizzate alla repressione dei reati su fenomeni più gravi ed allarmanti del traffico di droghe leggere - sottolinea l'esponente di Si -. Sarebbe un passo in avanti contro le mafie. Il Pd consenta alla legge di essere discussa in Aula a Montecitorio. L'Italia non perda questo treno". Ma il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI) va su tutte le furie. "Ieri in commissione Antimafia il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Gratteri, ha spiegato quanto siano ingannevoli e infondate le proposte per la legalizzazione della Cannabis - ricorda l'esponente di Forza Italia -. Gratteri ha grande competenza in materia di lotta alla droga, a differenza del procuratore nazionale antimafia Roberti, che continua a dire pericolose sciocchezze. Per fortuna il suo mandato sta per scadere e l'Italia non avrà più al vertice di un organismo così importante una persona che dice cose sbagliate, infondate e fuorvianti. Se lasciasse il suo incarico anticipatamente, la lotta alla criminalità ne trarrebbe sicuramente un giovamento come tutte le istituzioni della Repubblica". Dalla parte di Gratteri si schiera anche il senatore di Idea Carlo Giovanardi. "Proprio ieri in commissione Antimafia - sottolinea - il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, ha sostenuto come la legalizzazione della Cannabis significherebbe la resa dello Stato, un favore fatto alla criminalità organizzata, spiegando dettagliatamente il perché è inevitabile che questo avvenga. Tra la linea di Gratteri e quella di Roberti sosteniamo decisamente la prima", conclude.

 © Agenzia Nova - Riproduzione riservata