Migranti, Gentiloni: Unione europea dica se dobbiamo cavarcela da soli


Il ministro dell'Interno Minniti smentisce l'aumento della quota di accoglienza: è di 200 mila unità e resta invariata


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
21/06/2017 alle ore 17:30



Sul tema dell'immigrazione vogliamo sapere se abbiamo "alle nostre spalle l'Unione europea oppure se dobbiamo continuare a cavarcela da soli". E' questo il messaggio lanciato da Paolo Gentiloni in vista del Consiglio europeo del 22 e 23 giugno. Il premier, intervenendo prima nell'Aula del Senato e poi alla Camera, sottolinea l'importanza del rapporto tra Ue e Africa. E sulla necessità di una politica comune trova la sponda del presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, secondo cui è tempo di dare risposte vere ai cittadini. Intanto, il ministro dell'Interno Marco Minniti chiarisce che in Italia la quota di accoglienza è di 200 mila unità e che non verrà innalzata. "L'Europa, se vuole recuperare la sua vitalità, se vuole cambiare e scommettere sul proprio futuro deve avere una politica migratoria comune - spiega Gentiloni -. Questo noi pretendiamo da Bruxelles". Tra l'altro, osserva il presidente del Consiglio, non bisogna trascurare il rapporto tra Ue e Africa. "L'Unione europea deve fare di più nei confronti dell'Italia per gli sforzi che ha messo in campo con la Libia. Noi abbiamo aperto una strada, assumendoci grandi responsabilità, aprendo l'ambasciata e facendo accordi con un governo fragile e con le tribù. E i primi risultati arrivano, perché dalla Guarda costiera libica sono stati recuperati migliaia di migranti". Il presidente del Parlamento europeo Tajani promette che domani, nel suo intervento al Consiglio, porterà un "messaggio forte e chiaro". "E' tempo di decidere, di dare risposte ai nostri cittadini che ci chiedono un'Unione capace di proteggerli e affermare i propri valori - afferma -. E la grande maggioranza è convinta che la ricetta per governare i flussi migratori sia l'unità europea. Ma non possiamo più deluderli. Il tempo di dare risposte vere a questo dramma non è più rinviabile". Di "soluzioni condivise" parla anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano mentre l'Alto rappresentante per la Politica estera e sicurezza dell'Ue, Federica Mogherini, ribadisce che "il punto vero è l'investimento massiccio sullo sviluppo dell'Africa". Secondo il capo della diplomazia europea "è indispensabile un piano europeo per lo sviluppo economico e sociale dell'Africa, con la lotta contro il terrorismo e contro i cambiamenti climatici". Nel frattempo, Minniti smentisce la notizia di un innalzamento di 10 mila unità della quota di richiedenti asilo disposta dal Viminale. Il piano nazionale, puntualizza Minniti nel corso del Question time alla Camera, "punta sul principio dell'accoglienza diffusa e fissa la quota di accoglienza a 200 mila persone - puntualizza -. Non vi è stata alcuna iniziativa finalizzata ad un aumento di questa cifra. L'iniziativa a livello locale è del tutto autonoma, della singola prefettura. Il piano nazionale sta producendo buoni risultati. L'obiettivo è lavorare per un progressivo superamento dei cosiddetti centri di accoglienza".

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