Roma. La Commissione europea non ha bocciato la legge di bilancio italiana e non chiede una manovra bis. Lo precisa il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, il quale fa notare che nella lettera inviata da Bruxelles si riconoscono invece i "progressi" dell'Italia sia in termini di competitività sia di finanza pubblica. Intanto Ap minaccia di non votare il 'bonus bebè' se non sarà valido per i primi tre anni di vita del bambino, e non solo per il primo, mentre il governo chiarisce che l'assegno di natalità diventerà una misura strutturale. "La stima della variazione del saldo strutturale per il prossimo anno è da considerarsi ancora preliminare e potenzialmente soggetta a revisione nel corso degli ultimi mesi - spiega Padoan - e pertanto non può al momento giustificare manovre correttive aggiuntive rispetto a quella in adozione con la legge bilancio per il 2018. Quello che la commissione raccomanda è che il ddl Bilancio non sia diluito nel corso del passaggio parlamentare perchè ha un impatto sui saldi di finanza pubblica e sulla sostenibilità del debito, con particolare riguardo al sistema pensionistico". Intanto nella maggioranza di governo si riaccende la questione del 'bonus bebè', che è stato confermato a 80 euro per il 2018 e poi reso strutturale, ma dimezzato a 40 euro, dall'anno dopo. Per Alternativa popolare il bonus "rappresenta un accordo politico e strategico" ed è la condizione per votare la manovra. La misura, spiega la senatrice Simona Vicari, "deve valere fino ai primi 3 anni di vita del bambino così come era previsto dalla legge che l'ha istituita". Questa è "la condizione per votare la manovra" da parte di Ap, attacca l'esponente del partito di Alfano, che chiede spiegazioni al governo. Nel frattempo, dall'esecutivo arriva la nota del sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Luciano Pizzetti, il quale chiarisce che "il 'bonus bebè' è una misura strutturale, così come definita nella legge di Bilancio in fase di approvazione a Palazzo Madama, e trova le coperture per il 2018 e per gli anni seguenti nel bilancio dello Stato cosi' come risulta dall'emendamento approvato in commissione Bilancio che sarà assorbito dal maxi emendamento del governo nel pieno rispetto dei lavori e delle intese parlamentari". Dal Senato, infine, arrivano i numeri relativi alle modifiche al testo della manovra. Durante l'esame sono stati presentati oltre 4.700 fra emendamenti e subemendamenti ma solo 173 sono stati approvati.
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