Legge elettorale: lavori nell'Aula della Camera. Fiano: "E' il miglior compromesso possibile"


Il leader di Ap Alfano non si dà pace e denuncia: "La riforma presenta evidenti vizi di incostituzionalità"



Categoria: Transatlantico
06/06/2017 alle ore 17:42



Roma,6 giu (Agenzia Nova) – Dopo il via libera della commissione Affari costituzionali, la riforma della legge elettorale inizia il suo iter nell'Aula della Camera. I lavori si sono aperti con l'intervento del relatore, Emanule Fiano (Pd), e proseguiranno con la discussione generale. Alle 17, invece, è stato fissato il termine per la presentazione degli emendamenti mentre le votazioni avranno inizio domani, a partire dalle 13.30. L'obiettivo è quello di approvare la legge a Montecitorio entro la fine di questa settima e in via definitiva nella prima metà di luglio. Nel testo, frutto dell'intesa tra Pd, M5s, FI e Lega, è prevista l'elezione dei parlamentari per il 40 per cento con il sistema maggioritario e per il resto con il sistema proporzionale e viene confermata la soglia di sbarramento del 5 per cento. All'avvio della discussione, Fiano ha spiegato che è stato fatto "un buon lavoro, il migliore nelle condizioni date", frutto di un "compromesso" tra le principali forze politiche. "Non voglio riaprire vecchie ferite - ha affermato - ma sottolineare uno degli aspetti più positivi di questo testo: l'ampio consenso che raccoglie in Parlamento, un esito per niente scontato. Forze di maggioranza e opposizione hanno saputo lavorare insieme, trovare punti di convergenza, raggiungere un compromesso. E' quello che si fa in Parlamento quando si lavora correttamente. Non c'erano altre alternative a questo modo e resto basito da chi fuori da quest'Aula auspica una soluzione diversa che non avrebbe i numeri". Ma il ministro degli Esteri e leader di Ap, Angelino Alfano, uno dei più accaniti oppositori del nuovo sistema, che potrebbe lasciare fuori dal parlamento il suo partito, denuncia "evidenti vizi di incostituzionalità", in quanto "i collegi elettorali vengono disegnati in base al censimento nazionale del 1991". "Ap - ha annunciato l'ex ministro dell'Interno - presentarà una pregiudiziale di incostituzionalità al più presto". E per sopperire alla questione dei collegi disegnati con il censimento nazionale del 1991, "proponiamo di dare una delega al governo per riscrivere i collegi in 90-120 giorni. In questo modo non ci saranno le elezioni anticipate, come vuole il Pd. Se il Pd, infatti, non accetta la nostra proposta, è la prova provata che vuole andare alle urne in autunno". Ma i partiti maggiori non mostrano nessuna preoccupazione. "Il treno della legge elettorale in Aula è partito - ha osservato il deputato di Forza Italia Francesco Paolo Sisto -. Saremo vigili affinchè la legge possa vedere la luce quanto prima con quella caratteristica 'tanti voti, tanti seggi' che il presidente Berlusconi ha sempre sostenuto e che è l'asse portante di questa riforma. Noi alla Camera faremo il nostro, poi toccherà al Senato". Intanto, in Senato è approdato il decreto correttivo dei conti pubblici, la cosiddetta manovrina. Il testo è stato posto all'ordine del giorno della commissione Bilancio e arriverà in Aula il 13 giugno. Il provvedimento la scorsa settimana ha ottenuto l'ok della Camera con la fiducia e anche, anche se a Palazzo Madama i numeri della maggioranza sono meno granitici, il testo dovrebbe passare senza scossoni.