Sergio Pirozzi rompe gli indugi e annuncia la sua candidatura nel Lazio. Il sindaco di Amatrice non correrà con nessun partito, si presenterà alle elezioni con una lista civica nella quale ci saranno sindaci delle aree terremotate e professionisti. Intanto, il centrodestra lavora a una candidatura unitaria e oggi Forza Italia lancia la proposta di fare le primarie, a patto che si svolgano con "regole serie". "Ho telefonato a Meloni, Salvini e Gianni Letta per annunciare la mia candidatura, ma vedo nervosismo e il nervosismo è sintomo di debolezza - afferma Pirozzi -. Fino all'altro ieri ero il sindaco di Amatrice che urlava e andava bene, adesso non va più bene. Forse hanno paura, ma paura di che? Non voglio che nel centrodestra litighino per me. Tutelerò le fasce più deboli contro le lobby e i poteri. Nel disastro del terremoto ci sono gravi responsabilità politiche". Ma il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri è scettico. Le autocandidature, spiega, "sono legittime ma penso anche che non siano il metodo migliore per costruire uno schieramento vincente. Noi faremo le nostre valutazioni". Di parere contrario è il governatore della Lombardia Roberto Maroni. "Stimo Pirozzi: è un uomo di grande energia, la sua è una decisione coraggiosa - osserva -. Se ha bisogno di qualche dritta o consiglio su come si fa a governare glielo darò volentieri". Nel frattempo nel centrodestra spunta l'ipotesi delle primarie. Ad aprire a questa possibilità è il coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone, secondo cui però c'è bisogno di regole certe. "Se Pirozzi vuole fare il candidato possiamo anche arrivare alle primarie, creando delle regole certe - conclude -. Vediamo se la sua candidatura è condivisa nel centrodestra e se ci sono altri candidati".
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