Teodoro santo subito, solo nei quiz

Nato nel 1796 sotto il nome di Arcibaldo Teodoro: in una vita precedente lottò per la sua fede e per questo lo fecero santo. In questa vita, invece, passerà alla storia della politica pescarese come il ciuffo più esigente del consiglio comunale ma anche come:

1) re di Fontanelle; 2) spina nel fianco di ogni sindaco del capoluogo adriatico da 12 anni a questa parte; 3) amico nemico, a seconda della stagione politica, di Dalfy.

Gli indizi ce li avete tutti: come non riconoscere nel ciuffo più laccato d’Abruzzo Gianni Teodoro, neo assessore della reimpastata giunta Alessandrini, di recente colto da uno strano delirio social che gli fa riempire, ormai con ritmo quotidiano, la sua bacheca Face con i responsi di oracoli del calibro di nametests.

Come direbbe un occhialuto della Rai di fine anni ’80 “la domanda sorge spontanea”: usare Face per bandi, notizie, info, commenti e riflessioni di più ampio respiro almeno amministrativo no? Possibile che la bacheca pubblica e social di un politico locale ( che peraltro della politica di strada ha fatto lo stendardo di famiglia) sia piena di test e quiz su cosa evoca alla gente la forma del suo viso, su cosa sia stato in una vita precedente, su quale città lo stia chiamando ( sì, non fate quelle facce, il quiz era formulato proprio così!) etc etc?

Di contro i cittadini che, invece, gli riempiono la bacheca di segnalazioni, foto, disservizi e affini spesso privi di sua risposta ( ovviamente lungi dal pensare che l’operato di un assessore si misuri con ciò che risponde su Face ).

Comunque: santo o meno, con gli occhi autentici oppure no (cito l’esito degli ultimi due nametests), direi che “Gianni Teodoro assessore” dovrebbe cimentarsi in post più corali, condivisibili e stimolanti perchè detto tra noi che “lottasti per la tua libertà fino ad esser santificato ” ai cittadini della tua Pescara forse, e dico forse, non interessa tantissimo.

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