Legge elettorale, martedì arriva nell'Aula del Senato. In commissione presentati 181 emendamenti


Attesa per la fiducia. Grillo prepara la manifestazione di protesta



Categoria: Transatlantico
20/10/2017 alle ore 18:40



Sono 181 gli emendamenti alla legge elettorale presentati in commissione Affari costituzionali del Senato. Il testo approderà in Aula il 24 ottobre e, dopo la Camera, è possibile che il governo ponga la fiducia anche a palazzo Madama. Intanto, sulla riforma pende la 'chiamata alle armi' lanciata dal blog di Beppe Grillo: una grande manifestazione di protesta del M5s contro una legge che i grillini definiscono "truffa". "Pensiamo che al Senato la legge elettorale possa andare in via ordinaria. Alla Camera c'era la questione del voto segreto e dei franchi tiratori. Al Senato il voto segreto non è previsto per questo provvedimento - spiega la vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi (Pd) -. Considerato che i grandi partiti sono d'accordo, i numeri li abbiamo e siamo tranquilli". Il provvedimento però, con ogni probabilità, arriverà nell'emiciclo di Palazzo Madama senza mandato al relatore, visto che è stato calendarizzato dalla conferenza dei capigruppo per martedì prossimo senza la formula 'ove concluso l'esame in commissione'. Non è escluso quindi che il governo ponga la questione di fiducia, anche se la maggioranza aspetta di leggere gli emendamenti che verranno presentati in Aula. Il termine scade lunedì 23, alle ore 13. Nel frattempo si dovranno votare le 181 proposte di modifica presentate in commissione. Due arrivano anche dal Partito democratico e sono a prima firma Claudio Micheloni, eletto nella circoscrizione Europa, e Francesco Giacobbe, eletto nella circoscrizione Oceania. Entrambe riguardano il voto degli italiani all'estero e chiedono la soppressione della norma, ribattezzata  'salva Verdini', che consente di eleggere all'estero anche chi risiede in Italia. Il M5s ha presentato 69 emendamenti, Sinistra italiana 41, Mdp 28, il gruppo Misto 12, Gal 13, Idea 7, Lega 4, Autonomie 1 e Alternativa popolare 4. Le votazioni inizieranno lunedì pomeriggio. Nel frattempo, il candidato premier del M5s lancia Luigi Di Maio lancia il suo anatema:  "se andiamo al governo della Sicilia - sottolinea -, possiamo andare anche al governo del Paese, per una semplice ragione: perché se Cancelleri sconfigge le ammucchiate, il Rosatellum è nato morto, perché è una legge che è progettata per favorire le ammucchiate. Noi possiamo battere anche le ammucchiate". 

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