Riforma del sistema idrico, Di Matteo (FI): «PD disinformato, il tempo è scaduto»



di Redazione
Categoria: ABRUZZO
01/12/2025 alle ore 08:08



Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Emiliano Di Matteo, interviene con toni duri in risposta alle affermazioni del segretario provinciale del PD teramano, Robert Verrocchio, riportate dal quotidiano Il Centro. Al centro del dibattito, la riforma del sistema idrico integrato e le imminenti scadenze delle concessioni attualmente in essere.

Secondo Di Matteo, le dichiarazioni del Partito Democratico denoterebbero «una scarsa conoscenza della normativa regionale in materia di servizio idrico, delle imminenti scadenze delle concessioni e del lungo lavoro tecnico e istituzionale che accompagna la proposta di riforma». Il capogruppo azzurro ricorda infatti come l’analisi del settore non sia affatto recente: «Lo studio approfondito della situazione delle nostre società di gestione – e della qualità del servizio erogato ai cittadini – è iniziato già nella scorsa legislatura con la Commissione straordinaria d’inchiesta sull’emergenza idrica presieduta dalla Consigliera Marcozzi, ed è proseguito grazie alla continuità del lavoro di Forza Italia».

Di Matteo sottolinea il ruolo svolto in questi anni dalla II Commissione Ambiente e Territorio, da lui presieduta, e dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, promotore della proposta di legge 72/2025. Una riforma, afferma, che non è più rinviabile: «Nel 2027 scadranno 5 delle 6 concessioni attualmente vigenti. Il Consiglio regionale dovrà necessariamente approvare una nuova disciplina entro la primavera 2026 se vuole davvero provare a mantenere una gestione pubblica della risorsa acqua».

Il capogruppo forzista critica poi la proposta attribuita al PD di suddividere il sistema in quattro sub-ambiti provinciali, giudicandola incompatibile con il quadro normativo e con gli studi già condotti. «Una tale impostazione ignora completamente le analisi tecnico-economiche disponibili e non tiene conto della normativa europea, nazionale e regionale. Le attuali regole rendono impossibile confermare le sei gestioni esistenti o immaginarne quattro provinciali: non sarebbero economicamente sostenibili né abbastanza solide sotto il profilo degli investimenti e della stabilità finanziaria». Per Di Matteo, la priorità è quindi «fornire a ERSI una governance solida in grado di motivare un affidamento in house ed evitare una gara pubblica che attirerebbe soggetti privati molto più grandi».

Infine, il capogruppo risponde alle accuse di scarsa partecipazione nel percorso di riforma. «Ai due convegni organizzati da Forza Italia – precisa – sono stati invitati tutti i sindaci abruzzesi, indipendentemente dal loro colore politico. La presenza del PD, però, non è stata particolarmente numerosa». E conclude: «Noi continuiamo a lavorare seriamente per migliorare i servizi ai cittadini e garantire la gestione pubblica dell’acqua; il centrosinistra, ancora una volta, preferisce polemizzare invece di contribuire».