Lettera al direttore


Riflessioni di un lettore sul tema degli scioperi


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
07/10/2025 alle ore 12:48



     Gentile direttore, volevo condividere sulle sue pagine una mia riflessione.
Le manifestazioni e gli scioperi, quando nascono per affermare diritti e istanze sociali, restano un sacrosanto diritto. Sono parte integrante della nostra democrazia e non vanno mai messi in discussione. Quello che è accaduto nello scorso fine settimana, però, merita una riflessione più attenta perché si è trattato di manifestazioni violente e inutili ad ogni causa.
Da un lato abbiamo assistito a uno sciopero che ha inevitabilmente creato disagi a lavoratori e cittadini. Dall’altro, si è rivelata una presenza inaspettata: una parte di giovani, che sociologi e psicologi spesso descrivevano come chiusi in sé stessi, incapaci di creare comunità e relazioni, ha invece mostrato di sapersi aggregare, stringere legami e costruire solidarietà. In molti casi insieme agli immigrati di seconda generazione, come sta accadendo in quartieri difficili di varie città.
Questa energia collettiva non va sottovalutata. Se ascoltata e seguita, può diventare forza positiva. Se invece viene ignorata, rischia di trasformarsi in radicalismo: un terreno dove la protesta smarrisce il senso originario, i simboli vengono offuscati e i giovani finiscono per idealizzarsi come “supereroi” di battaglie senza sbocco, chiudendosi in un mondo separato.
Il problema temo sia chiaro: nessuno conosce davvero i giovani di oggi. Se istituzioni, politica e società civile non sapranno capirli, rischiamo di consegnarli a derive pericolose