La gestione del traforo del Gran Sasso e dell’acquifero torna al centro delle polemiche, con l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua che denuncia i problemi legati alla presenza di due commissari. Durante una recente seduta della commissione regionale di vigilanza, dedicata alla sicurezza del sistema idrico e delle infrastrutture, il commissario Marco Corsini ha espresso perplessità sulla collaborazione con Pierluigi Caputi, responsabile per la tutela dell’acquifero.
Secondo l’Osservatorio, il conflitto tra i due ruoli ha rallentato gli interventi urgenti. “La compresenza di due commissari sta generando tensioni e incomprensioni che rendono inefficace ogni azione”, si legge in una nota. “Il vero problema è l’assenza di una figura istituzionale forte che guidi con chiarezza questo processo. Quel ruolo dovrebbe spettare al presidente della Regione, che ha la responsabilità primaria di tutelare i cittadini e il territorio”.
L’organismo sottolinea che un’unica figura, autorevole e riconosciuta, sarebbe il mediatore ideale con il Governo, gli enti locali e i soggetti coinvolti, come il Parco Nazionale e l’INFN. “La presenza di più commissari crea solo confusione e rallenta le decisioni. La Regione, attraverso il suo presidente, deve assumere un ruolo centrale e agire con decisione”.
L’Osservatorio critica inoltre il mancato avanzamento delle operazioni di bonifica sotto il Gran Sasso, dove materiali potenzialmente inquinanti continuano a essere stoccati in violazione delle normative ambientali. “Ogni giorno perso è un danno per i cittadini e per l’ambiente. Mentre si assiste a divisioni interne e accuse reciproche, il territorio rimane abbandonato a se stesso”.
Per affrontare queste criticità, l’Osservatorio ha organizzato un incontro pubblico giovedì prossimo alle 17, presso l’auditorium di Santa Maria a Bitetto, per discutere soluzioni concrete e chiedere maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni.