Il senatore Luciano D’Alfonso ha recentemente diffuso una nota critica, indirizzata ai direttori generali delle ASL abruzzesi, riguardante la partecipazione di candidati di centrodestra agli eventi istituzionali programmati in vista delle elezioni regionali.
Questa nota è stata seguita da una telefonata al direttore generale Maurizio Di Giosia, che ha sollevato polemiche e interrogativi sulla sua natura e contenuto. In risposta alle affermazioni del senatore, Di Giosia dichiara:
"Sono stato destinatario il giorno dopo la diffusione della missiva di una telefonata, della durata di poche decine di secondi, dal senatore D’Alfonso diffusa – in circostanze che potrà chiarire l’Autorità inquirente, ove si profilino fatti di reato – ad un numero notevolissimo di persone, pur dovendo rimanere riservata come si conviene per qualsiasi corrispondenza.
A tutela della mia reputazione, sento la necessità di chiarire che la telefonata, come accade per ogni breve conversazione, si è svolta attraverso una sorta di sovrapposizione di registri e di contenuti comunicativi: dal canto mio ho voluto tranquillizzare subito il senatore, proclamatosi nella lettera custode della legalità, che non avrei assunto (come ritengo non abbiano assunto i miei colleghi) alcuna iniziativa irrispettosa della legge o dal vago sentore di partecipazione all’agone politico. Il direttore generale delle ASL è di nomina politica, ma – una volta nominato – è autonomo e indipendente, anche quale interprete di linee programmatiche provenienti dall’assessorato alla sanità.
Rivendico non solo la mia totale autonomia, ma anche la circostanza che mai nessuno ha esercitato in nessuna forma pressioni a mio carico o formulato richieste dirette ad invadere la mia sfera di attribuzioni.
Le mie dichiarazioni telefoniche, nell’intreccio fitto di un dialogo durato pochi attimi, si sono rivelate però incongruenti rispetto al nucleo del messaggio, ordito con una tecnica allusiva."
Di Giosia ha riconosciuto che le sue dichiarazioni telefoniche potrebbero essere state poco chiare e incongruenti rispetto al messaggio originale. In particolare, ha evidenziato l'ambiguità delle parole del senatore D’Alfonso, che ha esortato a "salvare" Di Giosia e a "garantire la sua autonomia", senza specificare il contesto o l'obiettivo di tali richieste. Il DG Di Giosia ha ribadito il suo impegno a mantenere la sua autonomia e integrità professionale, sottolineando che le sue azioni negli ultimi quattro anni parlano chiaramente della sua resistenza a lusinghe o condizionamenti politici. Ha concluso affermando di agire sempre nell'interesse della collettività e della legalità.
Questo episodio ha sollevato domande sulla natura delle relazioni tra politica e sanità, evidenziando la necessità di maggiore trasparenza e rispetto per l'indipendenza delle istituzioni sanitarie.