«Abbiamo salvato la sanità abruzzese dal rischio di un nuovo commissariamento». Lo ha dichiarato il consigliere regionale di Forza Italia Emiliano Di Matteo nel corso di una conferenza stampa convocata per ribadire l’importanza del riordino della rete ospedaliera approvata in Consiglio regionale lo scorso 12 dicembre. «Abbiamo ottenuto il massimo di quello che il Governo e il Ministero ( e di Governi se ne sono alternati diversi, cit) ci hanno concesso dopo il decreto Lorenzin . Il merito è del presidente della Regione Marco Marsilio e dell’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì che hanno salvato i 4 ospedali teramani dal declassamento, e numeri alla mano, i posti letto così le unità operative sono aumentate. Le Unità operative complesse in pricincia di Teramo erano 40, con muovo piano saranno 41. Non saranno chiusi reparti - ha proseguito Di Matteo - così come nemmeno gli ospedali. Penso ad esempio all’ospedale di Popoli che era stato chiuso durante la fase di commissariamento e che solo il terremoto aveva tenuto parzialmente in attività, e che torna ad essere ospedale di base a pieno titolo. Stessa cosa per il punto nascite di Sant’Omero: il presidio non verrà chiuso anzi ricordo alle minoranza di centrosinistra che furono loro a chiudere il punto nascita di Atri. Infine un aspetto fondamentale: «L’approvazione del riordino della rete ospedaliera è propedeutico allo sblocco dei finanziamenti dei nuovi ospedali. In provincia di Teramo stiamo lavorando tutti per realizzare un nuovo ospedale nel capoluogo. Per cui questo provvedimento non penalizza né la sanità provinciale, né quella di Teramo Città proiettata verso la realizzazione del nuovo ospedale». Infine l’ultima stoccata è andata in direzione del sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto: «Sul nuovo ospedale ha scelto di non scegliere. Noi ci siamo assunti la responsabilità di decidere dove fare l’ospedale e abbiamo una bella fetta di fondi già in tasca. Il Comune decida cosa fare».