Il fallimento di Grillo, l'incapacità di Zingaretti, la tigna di Renzi, l'intuito di Giorgetti e...


...l'assenza di Tatarella!



Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
08/02/2021 alle ore 18:21



Il fallimento di Grillo, l’incapacità di Zingaretti, la tigna di Renzi, l’intuito di Giorgetti e la mancanza di Tatatella: mentre l’imperturbabile Draghi va dritto allo scopo, la sua sola presenza scoperchia la pentola rendendo evidenti le tante criticità e le poche eccellenze di questa stagione politica.

Cosi Grillo torna sulla scena come un pifferaio fallito che ignora le proprie, precise responsabilità. Quei Vaffa urlati dalle piazze di tutta Italia che hanno prodotto insieme allo slogan “uno vale uno” (il più idiota che mente umana abbia mai partorito!) i Bonafede, le Azzolina, i Toninelli, gli Spadafora, i Crimi nonché quell’inarrivabile concentrato di presunzione materializzatosi in quel duoConte/Casalino che rosica e tutt’ora spera in un ruolo purchessia. 

Così le topiche del giulivo Zingaretti e del suo “stratega” Bettini, uno mutato rapidamente da acclamato Richelieu in redivivo Bombolo. Hanno asfaltato un partito, il loro!, pur di non darla vinta alle mille e più ragioni del Giamburrasca toscano che così ha portato a casa una vittoria eclatante. Con la conseguenza che, oltre a cedere alla tigna di Renzi, il Pd si vede adesso obbligato a bere l’amaro calice della condivisione col sempreinpiedi Berlusca e col rinvigorito Salvini.

Quest’ultimo deve la sua ritrovata centralità a Giancarlo Giorgetti. E non tanto per le frequentazioni con Draghi, quanto per la chiarezza degli argomenti portati a sostegno dell’ex governatore che hanno convinto tutta la Lega a decidere per il si.

L’esatto contrario dell’arroccamento della signora Meloni, una sciocchezza politica che in più contraddice tutta una storia. E che mostra quanto deleterio sia oggi per quella parte aver dimenticato,in ossequio al dio sondaggio, la lezione enunciata in Parlamento oltre 25 anni fa da Pinuccio Tatarella: “...chi si autoesclude non ha più diritto a condizionare le situazioni. È molto bello in Italia autoescludersi e condizionare le situazioni. Noi vogliamo invece una politica libera pari dignità di tutti a partecipare a formule politiche che vengono enunciate in nome della razionalità..”.