”Le opposizioni al Comune di Ortona, in modo unanime e condiviso, annunciano la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti della Presidente del Consiglio Comunale, Simona Lucia Rabottini, per la mancata convocazione del Consiglio comunale, richiesta con urgenza e in seduta straordinaria, prima del 13 gennaio scorso. La scelta di ignorare tale richiesta rappresenta soltanto l’ultimo atto di arroganza e l’ennesima caduta di stile da parte di una maggioranza che si conferma allergica al confronto”.
Così gli esponenti di minoranza al Consiglio comunale di Ortona, Angelo Di Nardo, Giorgio Marchegiano, Peppino Polidori, Emore Cauti , Laura Iubatti e Simonetta Schiazza.
La richiesta di convocazione del Consiglio, presentata dalle opposizioni, aveva all’ordine del giorno la discussione di una proposta di delibera per esprimere la netta contrarietà del Consiglio comunale all’insediamento di un deposito costiero di Gpl nel territorio di Ortona.
“Chiedemmo di convocare il Consiglio prima del 13 gennaio, quando si sarebbe svolta la Conferenza dei Servizi con il Mise – spiegano i consiglieri di minoranza - in modo da arrivare a questo importante passaggio istituzionale con in tasca una delibera, già approvata, che potesse rafforzare e blindare il diniego del Comune di Ortona rispetto a qualsiasi ipotesi di realizzazione del deposito".
Per tutta risposta la presidente del Consiglio comunale, Simona Lucia Rabottini, hainviato la lettera di convocazione della Conferenza dei Capigruppo, per individuare la data del Consiglio comunale straordinario, proprio il 13 gennaio, giorno in cui si è tenuta la Conferenza dei servizi.
"Rendendo di fatto inutile lo svolgimento del Consiglio – sottolineano i rappresentanti delle opposizioni – e invitandoci, di conseguenza, a ritirare la nostra proposta di delibera e a rinunciare al confronto in Consiglio. Noi abbiamo scelto di non ritirare nulla, dal momento che è stata la maggioranza, in maniera subdola e furbesca, a non considerare la nostra richiesta, con il risultato che ieri si è tenuta una seduta del Consiglio comunale surreale, per deliberare su una proposta importante, che sarebbe stata utile per mettere in sicurezza il territorio e che invece è risultata superata dagli eventi a causa dell’autoreferenzialità e dell’assoluta chiusura al dialogo messe in mostra dalla giunta Castiglione".
In conclusione i consiglieri di minoranza evidenziano che “non è più possibile assistere passivamente al sistematico restringimento degli spazi democratici e alla costante mortificazione delle prerogative delle opposizioni”, e aggiungono che “proprio per questo la presidente Rabottini sarà chiamata a rispondere in Consiglio di una condotta gravemente irriguardosa, sia nei confronti della minoranza e sia, ancor più, nei confronti della stessa istituzione che rappresenta”.