Coltiva cannabis per curarsi, pianista assolto


A Pellegrini negata somministrazione per uso terapeutico


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
23/07/2020 alle ore 19:00



Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Chiara Di Gerio, ha assolto oggi il pianista teatino Fabrizio Pellegrini, accusato di aver coltivato cinque piantine e detenuto cannabis. Pellegrini è stato assolto perchè il fatto non sussiste per la condotta di coltivazione e perchè il fatto non è previsto dalla legge come reato, per quella di detenzione.

Pellegrini, affetto da fibromialgia, è costretto a coltivare cannabis in casa e quindi a detenere tale sostanza a causa del fatto che, da oltre un decennio, la somministrazione di cannabis per uso terapeutico gli è stata sistematicamente negata, anche dopo l'entrata in vigore della legge regionale che ne consentiva la somministrazione ai malati, a titolo gratuito, e senza escludere la fibromialgia.

I fatti che hanno portato al processo risalgono all'8 giugno 2016, quando la polizia di Chieti sequestrò all'interno dell'abitazione di Pellegrini cinque piantine e una scorta di complessivi 430 grammi di marijuana, detenuti per un uso personale di tipo terapeutico. 

Il difensore avv. Vincenzo di Nanna, ha così commentato la sentenza che ha assolto l'imputato con la formula "il fatto non sussiste" per la condotta di coltivazione e "il fatto non è previsto dalla legge come reato", per quella di detenzione:

“La Giustizia in Italia è ancora paralizzata dall’emergenza covid, ma il processo a carico di Fabrizio Pellegrini è stato comunque celebrato, e, finalmente, si è concluso con un’assoluzione con formula piena. Sembra, dunque, che almeno l’odissea giudiziaria si sia conclusa, ma non quella sanitaria perché, ad oggi, nonostante l’entrata in vigore della legge sulla cannabis terapeutica, Fabrizio si è visto negare con ostinazione le cure prescritte in violazione dell'art. 32 della Costituzione".

Fabrizio Pellegrini ha già conferito incarco all'avvocato Di Nanna di agire contro la ASL di Chieti.