A seguito di numerosi decessi per overdose da eroina, sono state avviate le attività investigative che hanno consentito di individuare la presenza di un folto gruppo di soggetti, italiani ed extracomunitari, dediti all’illecita attività di procacciamento e spaccio di eroina nel territorio aquilano.
16 le persone, a L’Aquila, Pescara e Roma, altrettante misure cautelari nei confronti di 10 cittadini italiani, 4 gambiani e 2 senegalesi.
In particolare, 9 persone sono state raggiunte dalla misura cautelare della cutodia in carcere, 4 da quella degli arresti domiciliari e 3 dall’obbligo di dimora nel comune di residenza; i provvedimenti sono stati disposti dal GIP del Tribunale di L’Aquila Guendalina Buccella, su richiesta del Sostituto Procuratore, Roberta D’Avolio, che ha coordinato le indagini svolte dagli investigatori aquilani.
Le indagini svolte hanno permesso di attribuire chiare e precise responsabilità a ciascun indagato, anche grazie agli esiti delle attività tecniche di intercettazione telefonica e ai riscontri ottenuti nel corso dei numerosi servizi di polizia giudiziaria esperiti, che sono spesso sfociati in sequestri di sostanza stupefacente con conseguenti denunce e arresti operati nella flagranza di reato.
E’ stato dimostrato come gli indagati abbiano immesso, nel “mercato aquilano”, ingenti quantitativi di eroina, fatto avvalorato anche dalle dichiarazioni rese dai numerosi acquirenti.
Gli stessi erano soliti rifornirsi di eroina nella Capitale, dove si recavano con cadenza quasi giornaliera, utilizzando sia autovetture che mezzi di trasporto pubblici, e, previ contatti telefonici con i rifornitori extracomunitari, si incontravano in zona Torre Angela per l’acquisto dello stupefacente, al costo di circa 50 euro al grammo.
Le indagini, inoltre, hanno messo in luce il concreto pericolo rappresentato dalla scarsa qualità dell’eroina che, in alcune occasioni, provocava dei malori riconducibili a battito cardiaco accelerato e sudorazioni a freddo, tanto da far preoccupare gli stessi acquirenti/spacciatori che si lamentavano con il rifornitore straniero perché l’eroina era stata “tagliata male” e, quindi, loro stessi avevano ricevuto rimostranze dai consumatori finali: “questa qua non va bene, non si riesce a lavorà bene!…questa da troppe lamentele…troppe lamentele…”
Il Questore di L’Aquila, Gennaro Capoluongo, ha dichiarato: “L’importante operazione della Squadra Mobile, realizzata grazie alla sinergia tra l’Autorità Giudiziaria e la Polizia di Stato, ha fatto luce su una preoccupante situazione legata al consumo e alla vendita di pericolose sostanze stupefacenti. Il nostro massimo impegno sarà sempre finalizzato a garantire la sicurezza dei cittadini anche per evitare tragiche situazioni come quelle verificatesi nel recente passato. Non è possibile che delle vite umane vadano perse per la cupidigia di alcuni malfattori ”.