Gentile dottoressa mi chiamo Walter ho 46 anni ed ho un bambino di 8 anni. In questo periodo così difficile per tutti noi, io e mia moglie ci siamo chiesti che tipo di comportamento adottare con nostro figlio per farlo soffrire il meno possibile. Noi stiamo cercando di riempire le sue giornate proprio per non farlo annoiare e sperando di gestire le sue frustrazioni.
Potrebbe darci qualche consiglio per aiutare nostro figlio? Grazie mille per l’attenzione
Walter M.
Caro Walter in questo periodo la vita è cambiata non solo per noi adulti ma anche per i bambini che a loro volta soffrono a causa della mancanza di libertà, come poter andare al parco e giocare con gli altri bambini, fare sport, andare a scuola.
Proprio come gli adulti i bambini possono sentirsi spaventati, arrabbiati, frustrati e confusi; spesso i bambini esprimono le loro emozioni attraverso il gioco e il disegno e compitodell’adulto consiste proprio di consentire questa espressione emotiva e dunque nonreprimerla.
Per poter esprimere le proprie emozioni i bambini ovviamente devono vivere in un ambiente sereno, ma soprattutto avere genitori empatici in grado di favorire un dialogo emotivo con il proprio figlio.
Ecco alcune strategie per poter aiutare i bambini a gestire le emozioni in questo periodo così difficile ( ma non solo):
- i bambini non devono reprimere le emozioni ma anzi devono esprimerle , siano esse positive o negative; se ad esempio notiamo che un bambino è arrabbiato dobbiamo aiutarlo ad esprimere la rabbia e quindi evitare di dirgli la seguente frase: “ non ti arrabbiare” , nientedi più sbagliato! Se è arrabbiato permettiamogli di esprimere la rabbia, se è triste deve esprimere la tristezza e via discorrendo;
- se il bambino si sentirà supportato ed ascoltato dall’adulto e quindi non giudicato, riusciràad esprimere le proprie emozioni nel miglior modo possibile.
Se non dovesse riuscirci a parole aiutiamolo a farlo attraverso il gioco o il disegno;
- è importante che il genitore non proietti sul bambino le proprie emozioni;
- i genitori inoltre hanno il compito di organizzare la giornata del proprio figlio, cercando di ricreare una nuova routine, alternando momenti di studio a momenti ludici;
- è importante anche mantenere le relazioni sociali ad esempio fare delle videochiamate in modo che i bambini possano restare in contatto tra loro, proprio per sentirsi meno soli;
- nei casi di famiglie con genitori separati i bambini devono restare in contatto con il genitore non convivente.
Queste sono semplici strategie ma ovviamente non esiste il manuale per essere un genitore perfetto! Essere genitori vuol dire anche sbagliare, riconoscere i propri errori e cercare di fare il possibile per far salvaguardare il benessere psicofisico del proprio figlio.
Ma ricordate: non esistono genitori perfetti ma esistono genitori in grado di imparare dai propri errori!