Roma, 5 set 16:24 - (Agenzia Nova) - L’iter della riforma riprende domani in commissione Affari costituzionali della Camera - “Se gli altri partiti si ravvedono, noi ci siamo”. Alla vigilia del ritorno in commissione Affari costituzionali della Camera della nuova legge elettorale, il portavoce del Pd, Matteo Richetti, manda un messaggio chiaro agli altri partiti, e in primis al M5s e a Forza Italia. Ma se il movimento di Grillo per il momento non dà alcun segnale, gli azzurri invece si dicono pronti a dialogare, a patto che il Partito democratico abbandoni “funambolismi” e “tatticismi”. Sulla riforma elettorale, ricorda Richetti, “c'era un accordo prima durante e dopo. Noi abbiamo detto che, a fronte della disponibilità delle altre forze politiche, ci siamo. Come ci siamo stati il giorno in cui siamo andati in aula alla Camera con un accordo sulla legge elettorale che aveva 4 referenti: Pd, M5S, Fi e Lega. Questo accordo – sottolinea - è stato superato con una proposta di emendamento non concordata, proposta da Forza Italia e votata dai Cinquestelle. Se chi già una volta non ha accettato gli accordi si ravvede, noi ci siamo. Se invece gli interessi sono altri, allora la strada è più in salita". A Richetti risponde subito Forza Italia. “Esistono alcuni elementari punti fermi per far sì che il confronto porti a un risultato concreto e positivo – avverte il deputato Francesco Paolo Sisto - : la volontà di rispettare l'appello del presidente della Repubblica per una legge condivisa ed omogenea nei due rami del Parlamento e il buonsenso di ripartire dal testo che aveva trovato un ampio consenso parlamentare. Noi siamo pronti e ci auguriamo che anche le altre forze politiche, Pd in testa, si approccino al lavoro da svolgere con responsabilità, senza funambolismi o tatticismi. E' il momento della chiarezza". E la responsabile della comunicazione di FI Deborah Bergamini aggiunge: “come il collega del Pd Richetti ben ricorderà, è stato il Pd a sfilarsi dall'accordo a 4 tra Pd, FI, Lega e M5S, che si era raggiunto sul testo di legge elettorale proporzionale alla tedesca. L'emendamento sul Trentino Alto Adige, che nulla toglieva all'impianto della legge, è stato solo un pretesto usato dai democratici per far saltare il banco, quasi come se non aspettassero altro. Su quella proposta di legge approvata in commissione Affari costituzionali a Montecitorio noi c'eravamo, ci siamo e ci saremo: basta che il Pd faccia seguire alle parole i fatti e dimostri senso di responsabilità nei confronti del Paese". La riforma elettorale è ferma in parlamento da più di tre mesi, da quando è saltato l'accordo tra Pd, Forza Italia, Movimento 5 stelle e Lega sul sistema proporzionale alla tedesca. L'ufficio di presidenza di Montecitorio ha indicato il 12 settembre come data per la presentazione di un nuovo testo base. Rispettare il nuovo termine però sembra difficile. Le posizioni infatti restano molto distanti: Forza Italia sollecita gli altri partiti a ripartire dal modello tedesco, la Lega torna a proporre il Mattarellum, il M5s non fa proposte mentre l’obiettivo del Pd per ora è quello di portare al tavolo di negoziazione tutto il Pd.
© Agenzia Nova - Riproduzione riservata