Roma, 25 mag (Agenzia Nova) - Il Tar del Lazio blocca la riforma dei musei voluta da Dario Franceschini. Con due sentenze, depositate ieri, il Tribunale amministravo ha bocciato la nomina di cinque direttori su venti. Il ministro della Cultura parla di "figuraccia internazionale" e annuncia il ricorso al Consiglio di Stato mentre il segretario del Pd, Matteo Renzi, sostiene che l'unico errore è stato quello di non cambiare il Tar. La sentenza riguarda le Gallerie Estensi di Modena, il Museo archeologico nazionale di Taranto, il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, il Museo archeologico nazionale di Napoli, Palazzo Ducale di Mantova. "Io sono un avvocato e un uomo politico con una certa esperienza - ha affermato Franceschini - quindi so bene che le sentenze vanno contrastate nelle sedi proprie giurisdizionali e vanno rispettate. Detto questo, mi chiedo che figura fa il nostro Paese di fronte al resto del mondo". Tre gli elementi contestati dai giudici: i criteri di valutazione dei candidati dopo la selezione dei titoli, i colloqui a porte chiuse e la partecipazione di aspiranti direttori stranieri. "Faremo immediatamente appello al Consiglio di Stato e presenteremo la richiesta di sospensiva", ha fatto sapere il ministro, secondo cui "è assurdo fare distinzioni sulla nazionalità dei candidati". Sui social interviene anche Renzi. "Il fatto che il Tar del Lazio annulli la nostra decisione merita il rispetto istituzionale che si deve alla giustizia amministrativa - ha scritto - ma conferma, ancora una volta di più, che non possiamo più essere una Repubblica fondata sul cavillo e sul ricorso. Non abbiamo sbagliato perchè abbiamo provato a cambiare i musei, abbiamo sbagliato perchè non abbiamo provato a cambiare i Tar". Al ministro e all'ex premier replica il M5s. "La figuraccia davanti al mondo l'Italia l'ha fatta a causa di Franceschini che, per la direzione dei musei pubblici, ha utilizzato criteri di nomina che avevamo criticato fin dall'inizio - hanno osservato i deputati pentastellati presenti in commissione Cultura -. Qui in discussione non c'è il lavoro svolto dai direttori scelti, ma i criteri adottati dal ministero e il fatto che esistono delle regole. Se a sbagliare è stato il ministro, le responsabilità sono le sue ed è dunque totalmente pretestuoso buttare la palla in tribuna parlando di una figuraccia da parte del nostro Paese". I cinque direttori dei musei, la cui nomina è stata annullata dal Tar, ora verranno sostituiti ad interim.