Roma, 30 ago 13:54 - (Agenzia Nova) - Gentiloni: “I risultati positivi fanno crescere la fiducia nella nostra economia” - L’Italia torna a crescere. Moody’s rivede al rialzo le stime di sviluppo per il 2017 e il 2018. L’agenzia di rating per quest’anno e per il prossimo prevede un aumento del Pil dell’1,3 per cento contro lo 0,8 e l’1 per cento stimato in precedenza. Intanto, l’Istat rivela che nel mese di luglio l'indice dei prezzi alla produzione dell'industria è rimasto invariato rispetto al mese precedente ma è aumentato dell'1 per cento nei confronti dello stesso mese del 2016. E positivo è anche l'indice destagionalizzato del fatturato dei servizi, che aumenta dello 0,7 per cento rispetto al primo trimestre. Il governo e il Pd esultano per i buoni risultati. Forza Italia, invece, è più cauta mentre per l’Udc la “timida ripresa dell’Italia è merito della Bce e non certo del Pd”. I risultati positivi “fanno crescere la fiducia nella nostra economia”, ha scritto su Twitter il premier Paolo Gentiloni, secondo il quale questa crescita deve portare “più lavoro”. Soddisfatto anche l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Guardate gli ultimi dati – ha osservato -. Pil, fiducia imprese/famiglie, export. Il tempo è galantuomo. Questo mese di agosto ci consegna dati sull'economia davvero incoraggianti. E tutti con il segno più. Ma adesso noi per primi dobbiamo guardare avanti”. "La crescita c'è e si consolida – ha sottolineato la deputata del Pd Alessia Rotta -, la conferma viene anche dalle agenzie di rating. A questo aggiungiamo l'importante dato sull'andamento del fatturato nei servizi diffuso dall'Istat, che aumenta dello 0,7 per cento rispetto al primo trimestre 2017 consolidando i segnali espansivi dei trimestri precedenti. Tutto questo dimostra la validità delle riforme avviate prima nei mille giorni dal governo Renzi e proseguite poi da quello Gentiloni. Riforme che hanno prodotto un trend finalmente positivo che sta portando l'Italia fuori dalla crisi e verso un pieno recupero di competitività del suo sistema economico”. Anche per il capogruppo di Mdp in commissione Bilancio alla Camera, Gianni Melilla, la previsione al rialzo del Pil è “una buona notizia” ma, ha precisato, è “ancora meglio se il governo decide di utilizzare ogni nuova risorsa per il lavoro e non per bonus, mance e regalie fiscali come si è fatto negli ultimi anni, con risultati deludenti per la crescita economica italiana”. Forza Italia è più cauta. "Non credo che l'Italia dovrebbe farsi influenzare dai giudizi di Moody's – ha affermato la deputata Daniela Santanchè -. Stiamo forse parlando della stessa agenzia che nel 2008 dichiarava ancora affidabile una banca come Lehman Brothers, poi fallita miseramente con la crisi? Draghi lo dice dal 2011: bisogna fare a meno delle agenzie di rating". Per il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa infine è assurdo “pensare che Moody's possa certificare uscita crisi del Paese", viste anche “le condizioni di disagio economico e sociale in cui versano ancora molti italiani”. “Se poi per l'Italia c'è stata una timida ripresa – ha concluso -, il merito non è certo delle riforme varate dal Pd, ma piuttosto delle sagge politiche economiche operate dalla Bce di Mario Draghi".