Povertà, arriva il Rei: assegno fino a 485 euro per 660mila famiglie più deboli


La misura è stata approvata in via definitiva dal Consiglio dei ministri


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
29/08/2017 alle ore 15:21



Dal primo gennaio arriverà il Reddito d'inclusione (Rei), un assegno mensile destinato a circa 660 mila famiglie povere, di cui 560 mila con figli minori. La misura è stata approvata in via definitiva dal Consiglio dei ministri, il quale ha stabilito che l’importo dell’assegno partirà da 190 euro per arrivare fino a 485 euro per le famiglie molto numerose. Il Reddito di inclusione sarà erogato su dodici mensilità, per una durata massima di 18 mesi. I richiedenti poi dovranno avere un valore Isee non superiore a 6 mila euro e un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20 mila euro. La priorità sarà data ai nuclei con figli minorenni o disabili, alle donne in stato di gravidanza e ai disoccupati ultra cinquantacinquenni. "Via libera definitivo al Reddito di inclusione – ha commentato il premier Paolo Gentiloni su Twitter -. Un aiuto alle famiglie più deboli, un impegno di governo parlamento e alleanza contro la povertà". Per la prima volta l'Italia ha uno "strumento permanente di contrasto alla povertà", ha aggiunto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il quale ha precisato che il Rei può essere richiesto dal primo dicembre e che a questa misura sono destinati 1,8 miliardi cui si aggiungono anche le risorse a carico del Pon inclusione (complessivamente 1 miliardo fino al 2022), per un totale di oltre 2 miliardi di euro l'anno dal 2019. Il Rei, ha sottolineato, “non è una misura assistenzialistica, un beneficio economico passivo in quanto al nucleo familiare beneficiario è richiesto un impegno ad attivarsi". “Tenere insieme crescita e inclusione è la via maestra di un'azione politica e di governo cui preme non lasciare indietro nessuno – ha affermato la viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova - Andiamo avanti con le azioni a sostegno delle persone più fragili e più deboli per contrastare, non con palliativi ma con misure universali, la povertà e la marginalità sociale. Si tratta di misure concrete. Perché oltre al beneficio economico l'azione prevede un'analisi dei bisogni e la strutturazione di un progetto personalizzato". Soddisfatto anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha però rivendicato la paternità della proposta. "Ben venga, ancora una volta, il governo che copia la Regione Lombardia e l'eccellenza lombarda”, ha concluso ricordando le misure regionali “a sostegno delle mamme, dei giovani, delle persone anziane e delle persone che hanno disabilità”.

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