La risposta di Freud: cosa è in fondo l'arte di educare i figli?


Nn esiste il manuale del genitore perfetto e fare il genitore è il mestiere più difficile


di Alessandra Rosa
Categoria: Chiedilo a Freud
13/06/2019 alle ore 10:33



Buongiorno dottoressa,

mi chiamo Ida ed ho un figlio di tredici anni e come può immaginare è un’età difficile! A volte  non so come  comportarmi con lui, specialmente quando cerco di dargli delle regole, non fa altro che lamentarsi e in alcune occasioni tende a non rispettarle. Le chiedo di darmi qualche consiglio, in quanto mi rende conto che non esiste il manuale del genitore perfetto!

La ringrazio per l’attenzione Ida D.

 

Cara Ida,

capisco la tua preoccupazione, sei una mamma e le preoccupazioni sono all’ordine del giorno! Hai fatto bene a sottolineare che non esiste il manuale del genitore perfetto e possiamo sottolineare che fare il genitore è il mestiere più difficile!  A volte alcuni genitori tendono a fare gli amici piuttosto che i genitori , pensando  di avere la totale fiducia dei figli e di averne così il controllo; nulla di più sbagliato! I genitori non devono essere amici dei propri figli ma devono mantenere la loro autorevolezza accompagnata ovviamente dalla giusta dose di empatia. I genitori non possono evitare che i figli provino frustrazione, in quanto sono proprio le frustrazioni a far maturare una persona, permettendo di trovare le risorse interne per adattarsi alle varie fasi e difficoltà della vita che dovranno affrontare.

Il genitore ha il compito di essere un contenitore, una guida per il proprio figlio, ma quest’ultimo avrà il dovere di sperimentare per identificare i propri limiti e fare in modo che diventi un adulto consapevole. L’esplorazione fa parte della natura umana e per tale ragione il genitore non deve inibirla ma, anzi deve rinforzarla fino a quando sarà il figlio stesso a imparare dai propri errori e svilupperà la capacità di rialzarsi sia attraverso il sostegno genitoriale sia maturando delle abilità adattive efficaci.

Il compito dei genitori è quello di aiutare i figli a far emergere la propria personalità, ponendosi ovviamente come modelli di riferimento con le azioni e non solo con le parole. Ad esempio non posso dire a mio figlio che non si ruba e poi magari mi vede che rubo in un negozio; così ovviamente creiamo soltanto confusione!

Educare è molto difficile in quanto bisogna mantenere un equilibrio tra  essere  indulgenti verso gli errori dei figli e mantenere il punto su altri senza esprimere mai giudizi che hanno l’effetto di mortificare nostro figlio quando sbaglia. Bisogna imparare inoltre a distinguere i nostri figli dall’idea che abbiamo di loro, solo nel momento in cui riusciamo a comprendere la loro personalità, le loro inclinazioni potremmo  aiutarli ad individuare la loro strada. Bisogna evitare che i figli avvertono la responsabilità di fare felici i genitori come se  se ne dovessero prendere cura, invertendo i ruoli. È importantissimo quindi tracciare i confini relazionali sia per definire la relazione genitore-figlio sia per far comprendere loro che i genitori rappresentano la base sicura a cui tornare ogni volta che esplorano l’ambiente circostante.

Per concludere la regola principale è questa: non siate amici dei vostri figli, ciò comporta essere troppo permissivi! Cercate di essere autorevoli i vostri figli lo apprezzeranno e vi ringrazieranno.

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