È stato convocato per martedì prossimo alle ore 12 il consiglio regionale straordinario richiesto a gran voce dai gruppi consiliari dell’opposizione di centrosinistra, che esprimono soddisfazione in merito, sulla situazione di criticità dell’acquifero del Gran Sasso e sulle iniziative urgenti da assumere a tutela dei diritti dei cittadini alla salute e alla mobilità.
I gruppi consiliari “Legnini Presidente”, “Partito Democratico” e “Abruzzo in Comune”, stante l’eccezionale rilevanza dell’ecosistema del Gran Sasso e l’enorme importanza degli interessi coinvolti, hanno depositato il 2 maggio richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio per aprire un confronto con tutte le componenti consiliari su interessi fondamentali dei cittadini abruzzesi riguardanti la salubrità delle acque, il collegamento autostradale, la ricerca scientifica di rilievo internazionale, ed assumere quindi le urgenti misure ed iniziative per la messa in sicurezza del sistema Gran Sasso.
Il documento di indirizzi, allegato a supporto della richiesta, individua cinque interventi che l’istituzione regionale deve mettere in atto con urgenza: la richiesta al governo di finanziamento urgente degli interventi già individuati nella delibera di giunta di gennaio e necessari a superare le criticità del sistema Gran Sasso, per un totale di 172 milioni di euro; l’aggiornamento ed il rinnovo del protocollo di intesa del settembre 2017, coinvolgendo anche i sindaci e le associazioni di categoria; la nomina del commissario straordinario competente alla sola esecuzione degli interventi, con mantenimento alla regione di un ruolo fondamentale di controllo e coordinamento; l’impulso alla trasparenza in materia di monitoraggio delle acque e l’ampliamento della partecipazione con forme efficaci di informazione e coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni; infine la revoca della decisione di chiusura del traforo autostradale.
Dunque il consiglio di martedì prossimo consentirà finalmente un confronto aperto e pubblico, nella sede istituzionale opportuna, su una situazione che desta grande preoccupazione nella cittadinanza e in tutto il tessuto produttivo abruzzese.
TRAFORO
Ennesimo sussulto di una complessa situazione che, ancora ad oggi senza soluzione, dura da mesi: si è giunti fin qui dopo le numerose polemiche tra Strada dei Parchi e Governo, con nel mezzo la regione Abruzzo a fare da mediatore. Inizialmente arrivarono le gaffe del ministro delle infrastrutture Toninelli circa le attività di messa in sicurezza dei viadotti di A24-A25; poi ci fu la folle richiesta dello stesso dicastero dell’applicazione di interessi speculativi esorbitanti, circa il 6% in luogo del solito tasso d’interesse legale aggiornato all’inflazione annua. Sino ad arrivare, dopo l’inchiesta sul pericolo inquinamento, alle minacce di blocco della circolazione sulla A24: divenute realtà concreta e contrastate prima a parole dallo stato di calamità deliberato dalla giunta regionale e ora, ci auguriamo nei fatti, da questo consiglio straordinario auspicando soluzioni vere per i cittadini.
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