Crisi Gran Sasso, le cinque frecce di Legnini


Dal centrosinistra arrivano 5 richieste d'intervento per scongiurare la chiusura del traforo



Categoria: ABRUZZO
03/05/2019 alle ore 14:44



di Daniele Leonardi

Per il consigliere regionale Giovanni Legnini, sostenuto a pieno dai colleghi Dino Pepe e Silvio Paolucci del Pd, da Americo Di Benedetto, dalla deputata dem Stefania Pezzopane e dall’ex presidente vicario della regione Giovanni Lolli, la crisi dell’acquifero del Gran Sasso può essere risolta attraverso cinque punti ben definiti ed assolutamente necessari. 

Come primo atto, la regione Abruzzo a guida Marsilio dovrebbe richiedere al governo nazionale un finanziamento urgente, con apposito provvedimento legislativo, di 172 milioni di euro per intervenire e superare le criticità di una situazione complessa che da un lato ha portato all’apertura di un’inchiesta a carico di una decina di persone mentre dall’altro prevede il serio concreto rischio della chiusura del traforo il prossimo ormai imminente 19 maggio. Bisogna agire rapidamente perché in gioco ci sono elementi di vitale importanza: la salute dei cittadini per l’inquinamento delle acque, la mobilità e il funzionamento dei laboratori del Gran Sasso.

Il secondo punto sul quale lavorare secondo Legnini è l’aggiornamento ed il rinnovo dell’operatività del protocollo d’intesa del 7 settembre 2017 con previsione della partecipazione dei sindaci e delle associazioni di categoria. Il terzo punto riguarda la nomina del commissario straordinario, richiesta già avanzata dal governo regionale, che però per il centrosinistra dovrà solo e soltanto avere il compito di eseguire gli interventi, lasciando in capo al presidente della giunta regionale il preciso ruolo di impulso e coordinamento e agli altri organi, strutture regionali e a tutti i soggetti pubblici coinvolti le rispettive proprie competenze. 

Necessaria poi come quarta proposta l’individuazione delle forme più efficaci di informazione e partecipazione di cittadini e associazioni con riguardo al monitoraggio della qualità delle acque: quindi tradotto come maggiore informazione e partecipazione dei cittadini e associazioni con aggiornamento e potenziamento delle azioni di monitoraggio e prevenzione dei rischi sulla qualità delle acque.

Infine l’ultimo punto concerne la richiesta della revoca della decisione di chiusura del tunnel del Gran Sasso: richiedere al ministero delle infrastrutture e alla concessionaria Strada dei Parchi, ciascuno per quanto di competenza, di revocare la decisione di chiusura del tunnel del Gran Sasso sull’autostrada A24.

Inoltre per i punti riguardanti il governo nazionale la deputata Stefania Pezzopane si è fatta carico di presentare specifica proposta di legge da inserire come emendamento al decreto Sblocca cantieri.

In conclusione Giovanni Legnini, nel presentare questa soluzione, auspica vivamente la convocazione di un consiglio regionale straordinario in cui affrontare collegialmente tale delicata questione, sviluppando un confronto con tutte le componenti consiliari ed approvando un documento contenente indirizzi riguardanti le iniziative da intraprendere e le misure urgenti da adottare per la messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso, della sede autostradale e dei laboratori Infn.

twitter@ImpaginatoTw