Volare in Sardegna: e le stelle stanno a guardare...


Continuità territoriale, la delicata questione tra Alitalia e Air Italy appare sempre più ingarbugliata



Categoria: ABRUZZO
23/04/2019 alle ore 09:05



di Davide Leonardi

È oramai da diversi mesi che le due compagnie Alitalia e Air Italy (la vecchia Meridiana) sono in competizione per i voli da e verso la Sardegna, in particolare per quelli riguardanti l’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, nel nord dell’isola. Nei giorni scorsi la dura battaglia si era risolta a favore di Alitalia portando a due principali conseguenze: la prima, che per alcune settimane centinaia di passeggeri rischiano di rimanere a terra; la seconda, che il lavoro di alcune centinaia di dipendenti di Air Italy può essere messo a repentaglio. 

Il duello Alitalia-Air Italy ha a che fare con il nuovo regime di continuità territoriale, che è entrato in vigore il 17 aprile e che dovrebbe durare tre anni; in sostanza essa rappresenta l’insieme degli strumenti legislativi con cui lo Stato aiuta le compagnie aeree affinché certe categorie di viaggiatori abbiano tariffe agevolate per i loro viaggi da e per un territorio: in questo caso la Sardegna, che fa parte dell’Italia risultando piuttosto distante dalla penisola. Le tariffe agevolate sono possibili grazie a soldi pubblici destinati tramite appalto a una o più compagnie aeree; la Sardegna ha tre aeroporti principali (Cagliari, Alghero e Olbia) e la continuità territoriale riguarda i voli che collegano questi tre aeroporti con Roma-Fiumicino e Milano-Linate.

Dall’8 aprile la situazione è la seguente: sia Alitalia sia Air Italy hanno rinunciato alla compensazione economica, avendo di conseguenza uguali diritti di gestione delle rotte colleganti Olbia con Roma e Milano; il tutto mentre in Sardegna, da poco insediata una nuova giunta regionale guidata da Christian Solinas, il quale dopo aver deciso goffamente di dividere a metà le rotte di Olbia, affidandone un po’ ad Alitalia e un po’ ad Air Italy, è piombato in un silenzio assordante volendo prendere tempo per arrivare ad un modello di continuità più equilibrato.

Dal 12 aprile poi ci sono stati incontri e mediazioni tra i rappresentanti delle due compagnie aeree, la regione Sardegna e il ministero dei Trasporti, nel tentativo di trovare una soluzione, anche temporanea: si ipotizzò l’affidamento a una compagnia dei voli Olbia-Milano (e viceversa) e all’altra di quelli Olbia-Roma (e viceversa). L’ultimo incontro, a dire il vero questo super riservato e segreto, si sarebbe svolto il 19 aprile tra i vertici di Alitalia e di Air Italy alla ricerca disperata della soluzione del caos continuità su Olbia.

Nel frattempo Air Italy sta provando sia a riprogrammare i passeggeri che avevano prenotato voli verso e da Olbia sia tentando di capire come gestire il problema dei circa 500 dipendenti che vivono nell’area di Olbia. Ma la situazione è in continuo divenire, perché in questo periodo ci sono stati problemi anche per gli altri aeroporti sardi le cui rotte sono state assegnate nel bando sulla continuità territoriale. 

Ancora oggi dunque a mancare nella vicenda del trasporto aereo è la trasparenza: nessun passo avanti registrato, nessuna risposta utile arrivata dal Governo e la confusione come padrona sovrana. È seriamente preoccupante il silenzio del ministro Toninelli e del suo sottosegretario Siri (raggiunto tra l'altro in queste ore da un avviso di garanzia).

In questo difficile e complesso quadro le “vittime” ancora una volta sono solo i cittadini e gli incolpevoli turisti che non sanno se, come e quando possono prenotare un volo, peraltro sopraggiungendo alle porte la bella stagione.

 

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