Il cerimoniere di Dalfy, rissa a Fossacesia



di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
04/08/2017 alle ore 06:58



Una rissa bella e buona: era lì in veste di presentatore, Marzio Maria Cimini, quello che ormai viene definito da tutti il cerimoniere di Luciano D’Alfonso, il governatore della Regione Abruzzo, quello che con Dalfy è andato in giro col megafono per invitare i cittadini a partecipare all’inaugurazione del ponte Flaiano di Pescara.
Era lì, nella splendida cornice del parco dei Priori di Fossacesia, invitato dall’editore Mario Ianieri per dialogare con l’autore del libro “Libreria Luigi”  Stefano Caso, cremonese di nascita e friulano di adozione.

Ed è finita in rissa: insulti, vergogna, urla, strepiti, con l’autore costretto ad alzarsi e ad andare via e l’editore che tenta di chiudere in fretta e furia invitando il pubblico a recarsi al buffet, senza riuscire a schiodare Cimini dalla sedia.
L’esuberanza, chiamiamola così, del presentatore-cerimoniere, che ha tentato in tutti i modi di scippare all’autore l’attenzione del pubblico, un po’ di megalomania, l’egocentrismo, i modi affettati e parecchio strepitanti, hanno trasformato la serata in una specie di monologo comico.
Il video è qui sotto, lo potete vedere.

https://www.youtube.com/watch?v=5w4RRdCrMEI

La serata di Fossacesia

La rissa scoppia quando Cimini comincia  a muovere alcune critiche, che l’autore accetta all’inizio di buon grado. Ma poi il conduttore si fa prendere la mano, provoca, parla solo lui, il pubblico reagisce, è insofferente: è venuto ad ascoltare Caso e si trova di fronte all’esibizione del cerimoniere.

“Se il libro non ti piace, liberissimo di dirlo, ma non vieni qui a prendermi in giro”.

Essì, Cimini comincia a insultarlo sul piano personale:

“Da questo libro si capisce che sei un uomo schiacciato dal senso di frustrazione, sei convinto di aver consegnato al mondo un capolavoro”.

“Ma vai a ca@@re”, gli fa Caso. “Non sono il tuo zimbello”. “Tu cosa hai fatto nella vita? Tu prendi solo per il culo la gente”. “Le persone come te usano la cultura per esibirsi”. “Tu con le tue smorfie e la tua prosopopea”: queste sono solo alcune delle cose che alla fine l’autore gli dice, in piedi, mentre Cimini comodamente accomodato continua a gingillarsi compiaciuto. “Sei la parodia di te stesso, persona meschina”, “Vergognati”. E poi, quando il cerimoniere tenta di fare marcia indietro, il gran finale: “Tu lavori con la politica, hai imparato a ritrattare”.
Inutilmente Ranieri tenta di rabbonire il presentatore, di farlo alzare, niente. La serata finisce così, con il pubblico che polemizza e una bella serata finita in farsa.

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