La Versione di Garpez: e luce sia (tra propaganda e ipocrisia)


Dopo la liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica, avvenuta nel 2007, i fornitori possono concorrere liberamente sul mercato e offrire prezzi diversi


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
08/04/2019 alle ore 07:57



Fa sempre una certa impressione venire a conoscenza degli sfoghi di alcune cosiddette “Very Important Person” (esatto, i tanto celebrati “vip”) e sentirli lamentarsi dell’eccessivo importo di questa o quella spesa con cui, a cadenza regolare, ognuno di noi poveri mortali deve necessariamente fare i conti, molto spesso rinviandone il saldo ad un momento successivo a quello di scadenza. 

Ora, che il personaggio famoso di turno si erga a strenuo difensore delle ragioni della maggior parte del popolo italiano fa un certo effetto e, sinceramente, ritengo un simile atteggiamento molto propagandistico e di facciata, più che di contenuto e di sostanza, dal momento che mi sembra troppo scontato attirare consensi su questioni economiche rispetto alle quali il “vip” non credo subisca ripercussioni patrimoniali di rilevante gravità.

Per tutti noi, viceversa, il discorso cambia eccome. Ma tant'è. Ed oggetto dello sfogo “very important” in questione è stata la fornitura di energia elettrica, dove si sottolineava come, a fronte di un costo di energia nuda e cruda di circa 15 euro, il fatturato totale della bolletta arrivava ad oltre 60 euro, a causa della complessiva addizione delle varie voci di costo caricate dal gestore.

Anzitutto va detto che, fino al 2007, i prezzi nel mercato dell'energia in Italia venivano fissati dall' Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA), sicché ogni operatore doveva fornire energia elettrica e gas a prezzi prestabiliti. Dopo la liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica, avvenuta nel 2007, i fornitori possono concorrere liberamente sul mercato e offrire prezzi diversi.

Oggi una famiglia italiana paga per le bollette mediamente un totale di oltre 1600 euro (circa 1050 euro per il gas e circa 555 euro per la luce). La famiglia media italiana paga circa il 20% in più della famiglia media europea, una differenza di circa 300 euro in più all'anno.

La bolletta è composta da varie quote fisse e variabili, le prime non variano da un fornitore all'altro, mentre le seconde sono influenzate dai consumi elettrici di ciascun cliente. Tra le quote fisse che determinano un incremento spesso esorbitante del costo finale che dobbiamo pagare (e quindi, oltre alla spesa per la materia energia che comprende il prezzo dell'energia) figurano, ad esempio, le perdite di rete, il dispacciamento, la spesa per il trasporto e la gestione del contatore che coprono i costi per la distribuzione dell'energia elettrica. Poi ci sono gli oneri di sistema, fatturati per coprire attività di interesse generale per il sistema elettrico e le immancabili imposte (accise e IVA).

Insomma, una pletora di costi che, indipendentemente dal fornitore che sceglierete, troverete sempre e comunque in bolletta. Adesso che ci penso, ho dimenticato la luce accesa in salotto…

 

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