Abruzzo, associazioni ambientaliste: No varianti insensate alla Via Verde, rischio cementificazione


Costituito un Osservatorio indipendente per monitorare i lavori per la pista ciclabile sull'ex tracciato ferroviario da Ortona a Vasto


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
01/08/2017 alle ore 13:20



No alle varianti “insensate” al progetto originario della ‘Via Verde’, il percorso ciclopedonale che verrà realizzato sull'ex tracciato ferroviario lungo i litorali di Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto.

Le associazioni ambientaliste Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Pro Natura, Fai, Lipu, Marevivo e Altura, insieme al comitato Salviamo Le Morge, si rivolgono alla provincia di Chieti e alla regione Abruzzo per scongiurare modifiche strumentali che potrebbero trasformare il progetto “nell'ennesima potenziale cementificazione con strade, parcheggi e sottrazione di verde”. Iniziati i lavori infatti – riferiscono gli esponenti delle associazioni durante la conferenza stampa di questa mattina a Pescara-, sono state già ventilate dai comuni alcune varianti, come quella su Torino di Sangro che vorrebbe spostare il tracciato fuori dal tratto della ferrovia”.

“Noi ci battiamo affinché la ‘Via Verde’ sia un'infrastruttura fondamentale per la crescita della Costa dei Trabocchi – continuano- e non si riveli soltanto l’ennesima buona idea rovinata da varianti localistiche”, affermano i rappresentanti del cartello ambientalista.

“L’amministrazione ha il compito di adoperarsi concretamente e seriamente per scongiurare questi potenziali e pericolosi scenari – spiega il presidente di Legambiente Abruzzo, Giuseppe Di Marco- e occorre la giusta attenzione per un intervento così altamente strategico, legato all’efficacia della pianificazione della rete ciclabile e all’appetibilità nei confronti degli utenti e della domanda turistica potenziale”.

A tale scopo le associazioni hanno costituito un Osservatorio Indipendente per monitorare i lavori della ‘Via Verde’ e, se necessario, presentare una serie di accessi agli atti per acquisire e valutare le ipotizzate varianti, con l’obiettivo di evitare che venga snaturata la funzione di un'opera dal valore di circa 8 milioni di euro. E che la stessa provincia di Chieti ha definito il principale brand turistico del territorio provinciale, quale attrattore turistico e moltiplicatore economico, uno dei tratti di pista ciclabile tra i più suggestivi d'Europa.

“Tutto questo– ricorda il presidente del Wwf, Luciano Di Tizio - sempre in attesa del varo del ‘Parco nazionale della Costa teatina’, formidabile strumento di tutela e di valorizzazione del territorio, che potrebbe cambiarne in meglio l’economia nonostante la miopia politica che da oltre 15 anni ne rallenta assurdamente l’effettiva istituzione”.