Dopo le primarie: dove andrà (e con chi) il Pd di Zingaretti?


Può programmare con calma strategie e obiettivi, così come fatto da Matteo Salvini quando prese a Lega al 4% dopo le macerie lasciate da Bossi e Belsito


di Raffaele de Pace
Categoria: ABRUZZO
04/03/2019 alle ore 08:49



Pillole di nuovo bipolarismo italico? 

Tutta un'altra storia. Il Pd che esce dai gazebo per il nuovo corso targato Nicola Zingaretti ha un significativo vantaggio dinanzi a sé: dal momento che non sembra essere in grado né di vincere le europee del prossimo maggio né eventuali elezioni politiche anticipate (nonostante la flessione del M5s e la tesi, cara a qualcuno, di un'alleanza dem-grillini benedetta da Roberto Fico) non ha l'ansia da prestazione.

Quindi può programmare serenamente strategie e obiettivi, così come fatto da Matteo Salvini quando prese a Lega al 4% dopo le macerie lasciate da Bossi e Belsito.

(LEGGI ANCHE: MA LE PRIMARIE DA SOLE NON BASTANO...)

Zingaretti non è Renzi: caratterialmente e politicamente. Non avrà l'esigenza quotidiana di rapportarsi con la gente e con i leader internazionali, ma punterà (prima) a dialogare con i corpi intermedi.

Non sarà tentato dall'applicare, in salsa romana, il “ghe pensi mi” di memoria arcorian-nazarena. Non cadrà nell'errore di rottamare il mondo di mezzo dei dem, anche perché poi non resterebbe nessuno a consigliare la nuova segreteria.

Non scivolerà sulla buccia di banana del leaderismo sfrenato, anche perché su quel terreno Salvini è più forte.

Non andrà a fotografare gelati o animali da passeggio, perché ciò che resta degli elettori democratici ha chiesto pragmatismo e non protagonismo.

Non si preoccuperà di farsi invitare da Barbara D'Urso o da Maria De Filippi, perché non è da quel contesto che partirà il suo viaggio. Che, per intenderci, sarà lungo e tortuoso. E proprio perché è in assoluto il primo intrapreso dal referendum renziano in poi, offre quantomeno l'impressione di un nuovo inizio.

Giusto o sbagliato nessuno può dirlo adesso.

Ma quando si scrive un libro l'inizio di una nuova pagina è sempre una buona notizia.

(LEGGI ANCHE: PRIMARIE, LE SCELTE DELLA SINISTRA ABRUZZESE)

 

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