Comune di Pescara, inizia la corsa: tutti i no su Alessandrini

“Discontinuità col passato o sarà sfacelo”. Così il presidente del Consiglio comunale di Pescara Francesco Pagnanelli che su Facebook esprime tutte le sue perplessità su un eventuale secondo mandato dell’attuale sindaco Marco Alessandrini. 

NO ALESSANDRINI

Pagnanelli sottolinea come il modello Legnini che a suo avviso “ha avuto la capacità e e l’autorevolezza di far convergere in una grande coalizione tutte le esperienze civiche moderate vicine al centrosinistra, riportando un dignitoso risultato alle elezioni regionali” sia il modello da seguire anche per le elezioni comunali. 

Il presidente del Consiglio comunali ribadisce quanto sia importante la discontinuità col passato, soprattutto nella scelta del prossimo candidato sindaco di Pescara, poiché, “qualsiasi altra scelta, porterebbe allo sfacelo totale”. 

SCELTE

Si tratta di parole dure indirizzate al Pd, che presto si troverà a scegliere il candidato sindaco di Pescara. 
Il no di Pagnanelli, tuttavia, non è l’unico perché poco prima delle regionali il segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio ha insistito per fare le primarie di coalizione per la scelta del candidato. 
Fare le primarie significherebbe che non tutti sono d’accordo su un secondo mandato del sindaco uscente. Ci sono anche altri no da parte di esponenti dem e anche di politici non del Pd che preferiscono restare anonimi ma che ritengono sia necessaria una candidatura forte, che metta d’accordo tutta la coalizione. 

Di Pietrantonio crede che tale scelta possa far crescere le possibilità di farcela alle prossime amministrative di maggio al ballottaggio con il centrodestra. 
Questo, dopo i risultati delle regionali che hanno visto il centrosinistra recuperare consensi raggiungendo il 33,4% in Abruzzo e il 16,25% come lista Pd a Pescara. Per cui l'unica strada verosimile al momento resta qella del cosiddetto "modello Legnini" con una figura di spessore che possa correre questa delicata manche.

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