Il clima M5s verso le regionali. Insulti grillini: siete asini


Asini che meritano di "stare nelle baracche sotto la neve": dedicato a noi abruzzesi


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
22/01/2019 alle ore 09:01



Gli insulti della consigliera grillina

“Asini”. Asini che meritano di “stare nelle baracche sotto la neve”: dedicato a noi abruzzesi. A firmare questo incredibile e spregevole auspicio è una consigliera grillina del XIII municipio di Roma che qualche giorno fa decide così di fare un endorsement alla sua collega candidata alla presidenza della Regione Sara Marcozzi.

Un post che scatena la rabbia e l’indignazione di tantissimi abruzzesi e che viene subito cancellato: ma la rete non dimentica, screenshotta e annota. Il post eccolo qui:

Ma non è tanto quell’”asini”, che già basterebbe di suo. Angelica Ardovino, è questo il nome della consigliera eletta a Roma, non si limita all’insulto. Ma arriva persino ad augurare agli abruzzesi una fine così, di restare nelle baracche sotto la neve, in caso di vittoria del centrosinistra o del centrodestra.

“Pare che gli abruzzesi siano più avulsi al Movimento 5 stelle e pro Fi-Pd ecc – scrive la Ardovino – Proprio vero che a lavar la testa agli asini si perde l’acqua e il sapone e di domani mi pare di vederne tanti”.

Ma non è ancora finita. Lei continua nel suo disgustoso post inserendo una foto di Silvio Berlusconi col caschetto da cantiere scattata durante la visita del dopo terremoto all’Aquila nel 2009.

“Hanno creduto a questo buffone che li ha lasciati nelle tendopoli e gli ha costruito quattro palazzine in croce, farlocche – prosegue la Ardovino – che sono diventate pericolanti, senza neanche bisogno del terremoto. Abruzzesi rimediate a questa cantonata altrimenti…Buone baracche sotto la neve a tutti”, e conclude con “Forza Sara Marcozzi”.

Saltano sulla sedia gli abruzzesi, gli aquilani, il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi:

“La consigliera Angelica Ardovino non si deve permettere di insultare una comunità, come quella aquilana, che ha sofferto a causa del sisma e, con determinazione e ostinazione, sta affrontando un complesso percorso di rinascita e recupero della normalità”.

Lei poi tenta di giustificarsi in un nuovo post su Facebook: parla di strumentalizzazione, di malinteso “con qualche abruzzese”, che non era sua intenzione offendere nessuno. Una pezza peggiore del buco.

Una vergogna.

 

Marsilio, i mercati, l’Udc e Rigopiano

Un errore rosso mica blu. Ma in ogni caso mannaggia, proprio non gli doveva capitare a lui, proprio a lui, chiamato il console romano, il non abruzzese, il catapultato da Roma: a Pescara il mercato del lunedì è il mercato di via Pepe, punto e basta. Invece lui, Marco Marsilio, candidato del centrodestra, l’ha ribattezzato il mercato di via Marconi. Certo, un po’ di bancarelle finiscono pure su via Marconi, ma questo è un errore che fanno proprio quelli di fuori. La prossima volta più attenzione, sennò i fischi se li merita proprio tutti.

Mapero mica è sempre colpa sua: la guerra con l’Udc, che aveva prodotto la cancellazione del simbolo dai suoi manifesti, dopo la minaccia dei centristi di presentare una denuncia civile e penale proprio per l’omissione del logo dai manifesti, ha prodotto il miracolo: ieri lo scudocrociato è magicamente ricomparso. Insomma, decidetevi.

E questa è la gaffe più veniale: giorni fa invece, alla vigilia dell’anniversario di Rigopiano, ha inserito la commemorazione per le 29 vittime tra gli appuntamenti elettorali. No, non è un appuntamento elettorale, Marco Marsilio, non occorre che glielo spieghi un abruzzese, basta uno qualunque. Poi, naturalmente, la sua gaffe è finita sotto silenzio: gravi, molto più gravi, le passerelle di Salvini e Di Maio e della candidata pentastellata Sara Marcozzi in quella tristissima occasione.

 

Sindachesse e coltellate, che Scoccia..tura

E come se non bastassero le coltellate che si stanno tirando in questi giorni, leiMarianna Scoccia sindaco di Prezza e moglie di Andrea Gerosolimo con Antonella Di Nino sindaco di Pratola, ecco che spunta un manifesto che è tutto un programma: “L’Abruzzo ogni giorno…Scoccia”. E lo dice agli abruzzesi, che si sono dovuti sorbire la guerra tra le due dame del centrodestra? Sì, scoccia (con la minuscola): ma davvero tanto.

 

Paolucci e la regione in movimento

Un’altra tafazzata l’ha messa a segno l’ex assessore alla Sanità Silvio Paolucci che bombarda i social network con slogan e manifesti. Uno dei tanti è proprio infelice: “Abruzzo una regione in movimento”, che detto a un territorio che ha subito terremoti e la tragedia di Rigopiano, è da mettersi le mani nei capelli. Un cittadino terremotato gliel’ha fatto notare e lui per tutta risposta l’ha bannato.

 

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