Regionali d'Abruzzo e l'inciucio ultrapopulista Lega-M5s: parla Rotondi


E sul pasticcio Udc: "Sento puzza di bruciato"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
22/01/2019 alle ore 08:13



Regionali d'Abruzzo e l'inciucio ultrapopulista Lega-M5s: parla Gianfranco Rotondi, segretario nazionale della Democrazia Cristiana, che spiega il possibile “accordo” Lega-M5S che favorirà questi ultimi per la vittoria delle elezioni regionali in Abruzzo.

"Questo Paese rialzerà la testa quando apparirà un cittadino capace di riunire destra e sinistra intorno a un programma realistico e realizzabile che riveli i gialli e i verdi per quello che sono, macchiette da cabaret di provincia". Che cosa intendeva con questo tweet?

Oggi abbiamo due partiti populisti al governo: i due populismi, quello di destra, di Salvini e quello in qualche modo di sinistra dei 5 Stelle, si sono saldati e cioè hanno saputo superare le rispettive differenze. Purtroppo, contro i due populismi abbiamo due opposizioni: una moderata, di Forza Italia, e una più o meno di sinistra, che dovrebbe essere il Pd e Leu, ma queste due opposizioni non hanno la stessa capacità di sintesi che hanno i due populismi.

In altre parole, il bipolarismo italiano si ristruttura: abbiamo avuto una lunga stagione in cui lo scontro era tra centrodestra e centrosinistra. Chi è giovane mentalmente deve capire che ora, parlare di centrodestra e centrosinistra è come se avessimo parlato di riunire i dorotei dopo la discesa in campo di Berlusconi. 

Pasticcio Liste Udc. Che cos’è accaduto esattamente? Perché Marsilio ha deciso di escluderle?

Posso essere sincero? Non lo so, perché io sono il presidente della Federazione Dc, Cesa è il segretario dell’Udc. In tanti anni di guida di partiti seppur piccoli, non mi sono mai occupato di scrivere una lista, quindi cosa è successo a L’Aquila non lo so. Trovo esagerate le reazioni. Sento puzza di bruciato. Quando ci sono esasperazioni così forti, ho timore che non vi siano solo aspetti politici. 

Ha parlato di un possibile accordo Lega-M5S per far perdere il centrodestra in Abruzzo. Chi lo ha ideato?

Non è che Di Maio e Salvini si sono visti alla Taverna Flavia e hanno sottoscritto un accordo. Questa sarebbe fantapolitica. C’è un andamento naturale nelle alleanze di governo, della serie: ‘Se in Abruzzo i 5Stelle hanno terreno fertile, per certi aspetti il terremoto 5Stelle ha nell’Abruzzo il suo epicentro. L’Aurum di Pescara ha tirato la volata all’en plein nel Sud, no?’.  È chiaro che vincendo l’Abruzzo o comunque tentando di vincerlo, si stabilizza l’equilibrio di governo, così come è chiaro che se una Lega mette un veto sull’Udc, ficca un bastone tra le ruote della bicicletta di Marsilio, o no?
Se in 25 anni di bipolarismo, le battaglie regionali si sono sempre vinte prendendo voti dall’altra parte, quindi la lista Dc rende a Marsilio il servizio più prezioso perché è lo strumento per portare elettori di sinistra a sostenere Marsilio. Questo lo capisce anche un bambino.

Perché la Lega pianta questa grana?

Non è che io immagino un complotto, ma certamente una convergenza di interessi. I 5 Stelle si prendono l’Abruzzo, dopodiché la Lega annuncia di correre da sola in Piemonte, stacca Forza Italia e il Piemonte se lo vince da sola. Che poi, a conti fatti, la maggioranza di governo si prende tutte le Regioni. Accetto scommesse sul fatto che la Lega ci ripenserà e dirà che il Piemonte è suo. Anche perché deve stendere il tappeto verde in tutto il Nord. 

Berlusconi si candida alle europee. Che cosa ne pensa della ridiscesa in campo del cavaliere?

Io sono l’unico democristiano che è rimasto ininterrottamente con Berlusconi dal ’95 ad oggi. Quindi, lancia in testa, combatterò per il cavaliere solitario nella battaglia più difficile del suo quarto di secolo di impegno politico. 

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