“Diffidate dei politici che vi dicono: ‘faremo, vedremo, programmeremo, diremo. Tutto al futuro. Qualcosa al presente?”
Così l'ex deputato Daniele Toto, speaker del movimento AvantiAbruzzo, presentando a Pescara la lista per le elezioni regionali in appoggio a Giovanni Legnini Presidente. Ecco “in titoli” il suo intervento che racchiude il perimetro e il merito della nuova esperienza politica.
APRIRSI PER CAPIRE
“Una volta una persona mi disse: la politica ti insegnerà tante cose. Una delle cose che ti insegnerà è la possibilità di non chiuderti in una torre d’avorio. Ti darà la possibilità di capire che le persone in qualche modo si devono confrontare con te. Ti darà la possibilità di capire quelli che sono i desideri, i sogni, le emozioni delle persone che hai conosciuto. Questo è quello che può fare la politica per chi la fa. Oggi siamo qui, ci sono candidati, persone che si sono messe in gioco perché glielo abbiamo chiesto, perché ci hanno creduto, perché in qualche modo pensano di poter cambiare le cose. Non c’è niente di più bello di sentir dire: “cambiare le cose”. Sembra così facile, lo è. Lo è davvero, perché la politica può veramente cambiare le cose”.
E IL PRESENTE?
“Diffidate dei politici che vi dicono: ‘faremo, vedremo, programmeremo, diremo. Tutto al futuro. Qualcosa al presente? Nulla? Noi veniamo oggi da una situazione che veramente è stata la peggiore negli ultimi anni. Non ricordo una regione Abruzzo così mortificata nella politica, nell’amministrazione, nell’incapacità di rendere plausibili e concrete quelle che sono le istanze delle persone.
E non ricordo nemmeno una Regione così autoreferenziale. Una situazione ingestibile, inimmaginabile che ha determinato comunque, un anno fa, una presa di coscienza, una volontà di cambiare le cose insieme ad alcuni amici. La volontà di mettersi in gioco, cambiare ciò che è possibile cambiare attraverso la politica. Politica intesa come etica finale della decisione e del comando. Quindi la prima cosa da dire ai candidati che oggi si sono messi in gioco, che hanno la forza e la possibilità di cambiare le cose, è che noi li sosterremo”.
COMUNITA'
“Il secondo punto importante che la politica ci dà è il senso di comunità, il senso di appartenenza, la capacità di fare qualcosa insieme diventando squadra, diventando persone che dividono un obiettivo, che si fanno aiutare a vicenda, che hanno la solidarietà del gruppo e crescono insieme attraverso le azioni che fanno per un bene comune, per un obiettivo, per la possibilità di cambiare e di fare.
La genesi di questa lista nasce dalla necessità comunque, di immaginare un nuovo percorso politico. Ora, noi immaginavano un candidato presidente che avesse due caratteristiche: la prima, è che fosse espressione di una realtà territoriale collegata con l’Abruzzo, che fosse all’interno di questa realtà territoriale. La seconda, che avesse la volontà di creare una discontinuità rispetto a un passato disastroso”.
REALTA'
“Questa realtà oggi si concretizza attraverso una contingenza che vede un candidato romano, Marco Marsilio, che ha un deficit relativo al fatto che nella sua coalizione in Abruzzo, vi è un centrodestra che non ha più rappresentanza romana. A Roma la Lega è insieme ai 5Stelle. Questa è una delicata impossibilità di avere una programmazione decente, creativa, vera, possibile. Ed è un grosso vulnus, maggiore ancora del fatto che Marsilio non sia abruzzese, il che potrebbe essere un altro fattore di criticità.
A pensar male si fa peccato, diceva qualcuno, ma spesso ci si prende e ho idea che la Lega, con questo tira e molla sul candidato, con questo silenzio rispetto agli alleati, abbia scelto scientemente di favorire i 5Stelle. La verità è che siamo stati oggetto di uno scambio romano e la criticità di questa candidatura di Marsilio è evidente. E allora noi non ci possiamo stare, non possiamo immaginare di essere oggetto di uno scambio di questo tipo. Non possiamo immaginare, comunque, che una realtà così complessa e frammentata ma anche così autoreferenziale come quella dei 5Stelle possa immaginare di governare la nostra Regione”.
IL PASSO DIVERSO
“E allora dobbiamo fare una scelta che dev’essere differente, dobbiamo avere il coraggio di scompaginare il tavolo. Questo coraggio lo abbiamo avuto aderendo all’appello che ha fatto Giovanni Legnini, un secondo dopo che Fabrizio Di Stefano si è ritirato, abbiamo avuto la necessità di essere rappresentanza. La politica può essere testimonianza o rappresentanza. Io sono un appassionato di rappresentanza, la testimonianza la lascio a qualcun altro.
Questo vuol dire avere il coraggio di mettersi in gioco e mettersi in gioco vuol dire mettere sul tavolo tutto quello che si ha: il coraggio, la possibilità, la coscienza. Da questo punto di vista noi oggi ci siamo messi in gioco e vi dico: avremo un grande risultato”.
IL NUOVO PATTO
“Oggi noi qui facciamo un patto: vogliamo dare la possibilità che siate testimoni di un cambiamento e da questo punto di vista daremo tutto quello che abbiamo, per questo. E non ci saranno ritorni: i salti nel buio sono necessari a volte. Chi salta attraverso la possibilità di avere solo una rete in realtà non vive affatto, ma a noi questo non interessa. Remiamo tutti insieme, andiamo tutti insieme verso un obiettivo. Siamo una nave che non si infrangerà sugli scogli, ma vi assicuro che prima di essere schiuma saremo onda indomabile”.