No-profit, ecco perchè è meglio che Di Maio non si spaventi...


...ma se sono no-profit per quale motivo devono profittare?


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
27/12/2018 alle ore 15:34



Sbagliato fare macchina indietro, caro Di Maio. Perché c'é scandalo e scandalo. E se gridano allo scandalo quando scandalo non c'è allora è stupido, oltre che controproducente, dargliela vinta. E vero che la tassa sul no-profit tiene banco.

È vero che i soliti noti protestano. È vero che s'indignano. Ma lo fanno perchè temono di perdere un privilrgio che non ha motivo di esistere. Ecco perchè rinculare è un grave errore.

C'é scandalo e scandalo. Ma è un fatto che certi fatti siano scandalosi assai. Soprattutto se vanno nella direzione giusta.

Per la prima volta nella storia della Repubblica italiana un governo è pronto a tassare le associazioni che operano nel volontariato e nell'assistenza. Tassare gli utili, si badi. È questo lo scandalo! Ovvero, tassare quei profitti che il no-profit non deve avere per antonomasia.

Neppure se dice sempre (e mai dimostra) di reinvestirli tutti. Anche gli utili tassati normalmente -come tutto il resto- possono, se lo si vuole, essere reinvestiti. Non è che c'è l'obbligo di pagare meno tasse per reinvestire. Ma, qui da noi, riferirlo all'associazionismo è quasi blasfemia.

Anzi, è peggio. Perchè, da sempre, le vere e le presunte comunità, le vere e le presunte associazioni, i veri e i pelosi filantropi nascono, si gonfiano, si ingrandiscono e si moltiplicano con questa chiavetta che hanno in dotazione: la tassazione al 12 per cento!

E che bella cosa, però. E come piacerebbe a tutti noi avere tassati così i nostri guadagni. Anche per fare pure noialtri fessacchiotti un tantinello di filantropia natalizia o pasquale o ferragostana!

Già. Che comodo farebbe al cittadino che si vede mese dopo mese falcidiata la busta paga, una tassazione tanto agevolata: manna dal cielo! Una autentica benedizione.

Tuttavia, niente. Per i comuni mortali non si può né dire né fare. Non ancora, almeno. Perchè va da se che anche la flat tax, anche la tassazione unica e bassa per tutti, come il reddito di cittadinanza, è nel contratto di governo tra Lega e Cinquestelle. E quindi anche quella si dovrà fare, prima o poi. Magari già l'anno prossimo, quando gli strepiti delle solite prefiche finiranno in gloria con l'avvento di una nuova e diversa Commissione europea dopo le elezioni di maggio.

Nel frattempo, queste agevolazioni che gridano vendetta, la possibilità cioè di incamerare utili a fronte di tasse più che dimezzate, vengono finalmente, e per la prima volta, cassate. Giusto così. E merito al governo. No-profit uguale nessun profitto. Percio le tasse si pagano. Come tutti. E, per una volta, nello specifico si pagano per dare davvero qualcosa a chi non ha nulla.

Non il pranzo di Natale ma, un reddito. E pazienza per il solito Corsera, per la solita Repubblica, per la strasolita Stampa a sostegno del piagnisteo interessato di chi sul bisogno s'è strutturato. E pure ingrassato. Niente paura, allora, Di Maio.

Sia tosto come Salvini e non si faccia influenzare. Si chiama giustizia: altro che scandalo!

 

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