Caro pedaggi A24-A25, Malandra a Toninelli: "Vogliamo risposte subito"


In vista della manifestazione a Roma in piazza Sant'Eustachio del 13 dicembre con Cgil, Cisl e Uil


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
12/12/2018 alle ore 13:53



Giovedì 13 dicembre 2018 Cgil Cisl e Uil prenderanno parte alla protesta promossa dai sindaci e dagli amministratori locali abruzzesi e laziali contro il caro-pedaggi e per la messa in sicurezza delle autostrade A24-A25. Che cosa chiederanno al ministro Toninelli? Quali sono le risposte che vogliono avere? Impaginato.it lo ha chiesto al segretario Cisl Abruzzo Molise, Leo Malandra.

Che cosa chiedete al ministro Toninelli?

Il problema vero è che abbiamo notato scarsa sensibilità negli incontri che avevamo già richiesto in data 5 dicembre…avevamo chiesto un incontro al Ministero proprio per chiedere al ministro Toninelli di far fede agli impegni che aveva preso tempo addietro riguardo al fatto del blocco delle tariffe e dei pedaggi autostradali e aveva dato anche un blocco a quelli che erano i pagamenti per quanto riguarda la sicurezza e l’impiantistica delle autostrade. Su tutto questo il giorno 5 non c’è stato nessun tipo di risposta seria, quindi ci siamo trovati a rischiare da un certo punto di vista un ennesimo e pesante rincaro dei pedaggi sulle due autostrade e non abbiamo avuto informazioni per l’avvio e la conclusione delle opere di sicurezza, che è un fatto fondamentale perché qui ci sono i procuratori della Repubblica che scrivono e minacciano non so quali chiusure, c’è il problema vero di questi piloni che qualcuno prima o poi ci dovrà dire se veramente sono maltenuti o sono in sicurezza perché ci sono opinioni diverse e vorremmo che il ministro Toninelli si esprimesse in questo senso.

E poi?

E poi ci sono i 192 milioni stanziati nel Decreto Genova che vorremmo sapere quando verranno messi nel circuito della Strada dei Parchi per avviare e proseguire con quei lavori che si sono interrotti. Questo è ciò che chiediamo sia noi sia il Comitato dei sindaci (che fondamentalmente poi rappresentano le istanze dei cittadini) perché i costi che si pagano a livello autostradale e altro li riteniamo abbastanza eccessivi e pensiamo che a gennaio possano scattare perché il blocco valeva fino al 31 dicembre. Se non si danno risposte prima, è chiaro che dal 1 gennaio ci saranno gli aumenti automatici previsti. 

Perché lo scorso 5 dicembre non vi ha ricevuti? Eppure la concertazione è stata una promessa del M5s...

Questa è una cosa che chiederemo di nuovo al ministro Toninelli perché per quanto ci riguarda, quando ci sono dei sindaci e c’è un movimento che va al di là dei colori politici chiedendo chiarezza per i cittadini, credo sia sempre un dovere di un ministro della Repubblica ascoltare. Quando queste cose non si fanno ovviamente la protesta non può che andare avanti, sempre nelle forme democratiche e più civili di questo mondo. Forse il ministro non aveva risposte da darci…forse non era nelle condizioni perché magari nella Legge di bilancio non si sa come vengono fatti certi stanziamenti e il ministro si è trovato in difficoltà. Non lo so e non posso nemmeno giustificarlo, chiederemo a lui il perché di queste cose. La manifestazione che ci sarà il giorno 13 è proprio in occasione della legge di bilancio visto che non siamo riusciti in qualche modo a sensibilizzare direttamente la persona del ministro, vorrà dire che cercheremo di sensibilizzare con la nostra presenza i parlamentari che a Palazzo Madama stanno lavorando sulla legge di bilancio che deve prevedere anche quelle cose che riteniamo utili per i nostri territori. 

Teme che il governo non abbia valutato attentamente tutti i rischi della questione A24?

Credo che i rischi siano all’ordine del giorno e segnalati continuamente, però da qui a capire i movimenti di una pubblica amministrazione e relativi tempi di risposta, le valutazioni di chi è entrato da poco in un ministero e su ogni cosa cerca di rivedere tutte le pratiche come se fosse la prima volta, è un problema che stiamo vivendo sulla nostra pelle. Quando si dice 'dobbiamo rivedere tutte le opere, tutte le infrastrutture e dobbiamo capire se i costi sono giusti' e cose del genere vuol dire tempo che passa, e questo è un problema per chi invece deve rispondere in termini di sicurezza. I cittadini, se succede qualcosa, non è che vogliono sapere se si stava valutando oppure no, se bisognava ancora capire o meno. Il ministro ha una struttura alle sue spalle che gli deve dare delle risposte. Se questa sinergia tra ministro e struttura non c’è noi non possiamo entrarci più di tanto. Noi dobbiamo avere risposte da chi per natura costituzionale è tenuto a darcele ed è il ministro. 

Il vertice di qualche tempo fa in prefettura a L'Aquila si è svolto in un clima surreale: c'è il rischio che la situazione stia sfuggendo di mano proprio al ministero?

Confido sempre nel fatto che quando si parla di istituzioni bisogna avere rispetto per esse e solo con una protesta civile e democratica si può andare avanti. I nostri sindaci sono molto pacati e hanno un senso di responsabilità molto forte, quindi confidiamo che questo senso di responsabilità coinvolga anche le strutture della pubblica amministrazione e il ministro in prima persona. 

 

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