Fiori d’arancio per il giudice Marco Billi. Questa mattina, nell’Auditorium Parco del Castello a L’Aquila, ha pronunciato il fatidico sì impalmando l’avvocato Sara Fiordigigli. Si tratta del magistrato del tribunale del capoluogo abruzzese che nel 2012 in primo grado ha condannato a sei anni i membri della Commissione grandi rischi ritenendoli colpevoli di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. A causa delle comunicazioni che vennero fornite alla popolazione nel corso della riunione dell’organo scientifico della Presidenza del Consiglio del 31 marzo 2009. Valutazioni ritenute approssimative, generiche e inefficaci in relazione ai doveri di previsione e prevenzione che avrebbero determinato la morte di ben 29 persone cinque giorni dopo la notte del 6 aprile 2009. Una sentenza come noto ribaltata in prima in appello e poi anche in Cassazione. Che nel 2015 mandò assolti tutti gli imputati con l’eccezione di Bernardo De Bernardinis, all’epoca vice capo del Dipartimento di Protezione Civile. Recentemente Billi è tornato su quei fatti con un libro dal titolo “La causalità psichica nei reati colposi” presentato per la prima volta proprio a L’Aquila in prossimità dell’ottavo anniversario del sisma.