Verso le Regionali, cambio data in Basilicata: segue a ruota l'Abruzzo?


La presidente lucana facente funzioni scrive al Ministro dell'Interno: "Votare il 26 maggio una soluzione necessitata"


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
21/11/2018 alle ore 15:56



“Votare il 26 maggio una soluzione necessitata”. Lo ha scritto in una lettera indirizzata al Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, la presidente facente funzioni della Regione Basilicata Flavia Franconi basandosi su "motivazioni di ordine giuridico e normativo". 

Con le europee, dunque, anziché a gennaio: la Basilicata gioca la carta del cambio-data anche grazie al parere del professor Sandro Staiano, docente di Diritto costituzionale e direttore del dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Federico II di Napoli.

Ma la domanda a questo punto è se l'altra Regione chiamata al rinnovo di Consiglio e Giunta, l'Abruzzo, potrà seguire la stessa strada.

Nella lettera Franconi osserva che c'è la "disponibilità ad eventuali ulteriori interlocuzioni basate sul principio della leale collaborazione tra istituzioni. Tanto affinché, previa adozione di adeguati strumenti normativi da parte del Governo, si possa superare l'attuale normativa in modo da poter votare in data antecedente al 26 maggio 2019 e comunque tale da poter garantire che lo svolgimento delle elezioni avvenga con la più ampia partecipazione di cittadine e di cittadini e la massima tutela dei diritti all'elettorato passivo ed attivo, in adesione ai principi di ragionevolezza e adeguatezza e di tutela dei diritti fondamentali dei cittadini".

Tradotto, evitare che il voto in inverno possa essere disagevole per gli elettori lucani, che come quelli abruzzesi solitamente convivono con neve e maltempo. Le opposizioni non ci stanno e scendono in piazza: M5s e "Blocco civico" chiedono che si voti regolarmente il 20 gennaio 2019.

Al di là di ciò che si deciderà per l'Abruzzo spicca un fatto: non solo si sarebbe dovuto evitare l'inverno (ma quando mai si è votato a febbraio?) ma la protofanicità del pasticcio sulla doppia poltrona di senatore-governatore sarebbe dovuta essere risolta responsabilmente già il 4 marzo: consegnando agli abruzzesi la possibilità di votare già in giugno.

Adesso si apre un dubbio amletico, che però al suo interno cela una grande evidenza: attendere sino a maggio significherebbe avere altri sei mesi di vacatio amministrativa.

L'Abruzzo e gli abruzzesi se lo possono permettere?

 

twitter@ImpaginatoTw