Giovani: orientamento e lavoro, idea della Diocesi Teramo-Atri


Il vescovo Mons. Lorenzo Leuzzi: "Siamo di fronte a un tema culturale di portata storica".


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
19/11/2018 alle ore 14:09



Bilancio positivo al termine del convegno "Giovani: orientamento e lavoro", organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri in collaborazione con la Camera di Commercio di Teramo, l'Università degli Studi di Teramo e Europe Direct Abruzzo Nord-Ovest. Ecco le parole del Vescovo di Teramo-Atri, Monsignor Lorenzo Lezzi: “La Diocesi di Teramo-Atri è onorata di avere avviato questo percorso. Spero che questa iniziativa possa proseguire nelle altre Diocesi, perché affrontiamo un tema culturale di portata storica”.

Un originale percorso di convergenza verso una nuova cultura dell'imprenditorialità che ha preso ieri il via da Teramo. Scuola, università, impresa e mondo giovanile si sono uniti per un convegno innovativo, a livello nazionale, che dà voce ad un più ampio accordo tra Conferenza Episcopale Italia e Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro sui temi dell'alternanza scuola-lavoro, dell'orientamento universitario e dell'inserimento lavorativo.

Imprenditori, docenti, dirigenti del MIUR e del Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico hanno messo in comune analisi, riflessioni ed esperienze positive sul territorio, in una lunga giornata di lavori conclusa con il lancio, da parte di Monsignor Lorenzo Leuzzi, di un'iniziativa concreta: aprire uno spazio in città dedicato all'orientamento.

Per due sere a settimana (una dedicata all'orientamento universitario e l'altra a quello lavorativo) i giovani potranno incontrare imprenditori e responsabili delle associazioni di categoria per confrontarsi e dialogare su cosa significa essere imprenditori della propria vita.

Ha infatti affermato il Vescovo, rivolgendosi agli innumerevoli illustri relatori intervenuti: “Perché la vostra testimonianza è importante per i nostri ragazzi. Grazie per quello che fate e che farete per le nuove generazioni”.

La stessa preoccupazione per il futuro dei giovani è stata espressa dal Presidente della Camera di Commercio di Teramo, Gloriano Lanciotti: “La disoccupazione giovanile in Italia è il problema dei problemi, di cui tutti dobbiamo farci carico. Un giovane su dieci è inattivo. Nel 2017, secondo i dati Eurostat, il 29,5% dei ragazzi tra i 24 e i 34 anni faceva parte dei cosiddetti NEET, ovvero coloro che non sono attivi in nessun precorso d'istruzione, né di formazione o di lavoro”.

Sebbene il Paese sia la seconda manifattura in Europa, il settimo al mondo per valore aggiunto manifatturiero e il quinto esportatore su scala globale, “Eppure si stima che, nei prossimi quattro anni, dei circa cinquecentomila profili professionali richiesti, il trenta per cento di essi sarà impossibile da reperire” ha amaramente constatato Domenico Bova di Anpal Servizi.

Ed ancora, Alfonso Balsamo, funzionario dell'Area lavoro welfare e capitale umano di Confindustria: “Siamo affamati di talento ma in Italia produciamo pochi laureati e negli ambiti sbagliati. Colpa del mancato dialogo tra scuola e lavoro”.

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