Violenze sugli arbitri: anche in Abruzzo scatta l'allarme


Salvini: "Farò tutto il possibile per riportare disciplina, regole, ordine e sanzioni nei campi di calcio"


di Laura Battista
Categoria: ABRUZZO
16/11/2018 alle ore 12:03



Violenze sugli arbitri: anche in Abruzzo scatta l'allarme. A seguito del grave episodio di aggressione che si è verificato ai danni del direttore di gara Riccardo Bernardini, durante la gara di Promozione laziale tra Virtus Olympia e Atletico Torrenova, il presidente del CR Abruzzo, Daniele Ortolano, ha condannato l’accaduto, esprimendo molta preoccupazione anche per la Regione Abruzzo.

Esprimiamo la massima solidarietà al ragazzo vittima del grave episodio di violenza, al presidente nazionale Nicchi e a quello regionale abruzzese Giancola, e cogliamo la palla al balzo per lanciare segnali importanti e ribadire a tutti i nostri tesserati, e a tutte le nostre società affiliate, che la via della violenza non è più tollerabile, a nessun livello”.

Seppure infatti le normative siano state già inasprite negli ultimi due anni, evidentemente non hanno posto le basi per un rispetto reciproco. Ed ancora ha aggiunto il presidente del CR Abruzzo: “Il rispetto della classe arbitrale e la lotta alla violenza sono capisaldi su cui non ci saranno deroghe, questo le società abruzzesi devono saperlo, per cui esorto il movimento a trasformare un brutto fatto di cronaca sportiva in un momento di profonda riflessione. Invito le nostre società, sin da domenica prossima, ad accogliere con un sorriso, e magari anche con un fiore, gli arbitri presso gli impianti di gara, ricostruendo nei giusti termini il rapporto tra tutti i protagonisti del nostro sport”.

IL CASO

Riccardo Bernardini è un ragazzo come tanti che ha deciso di vivere il calcio dalla posizione più scomoda: quella dell’arbitro. Il giovane, protagonista suo malgrado del grave episodio, fuori dagli spogliatoi "Francesca Gianni" in via del Casale di San Basilio, dove si è giocata Virtus Olympia San Basilio-Atletico Torrenova 1986, è stato preso a schiaffi, è caduto battendo la testa ed è stato rianimato per poi essere trasportato in ospedale.

"Ho pensato che fosse morto, rischiava di soffocare. Era rigido e con la mandibola serrata, aveva perso i sensi"; a raccontarlo è il preparatore atletico del Torrenova, Yuri Alviti, che l’ha soccorso. Secondo gli accertamenti degli investigatori dell’Arma, l’arbitro della gara di Promozione potrebbe essere stato malmenato da due tifosi della squadra di casa, infuriati perché gli ospiti avevano vinto 2-3 in rimonta, a seguito dell'espulsione di due giocatori della Virtus nei minuti finali.

I NUMERI 

Prima del 2015 i numeri si aggiravano sui 600 episodi di violenza a stagione, nel 2016-2017 sono scesi a 473 e nel 2017-2018 a 451. Quest'anno sono 51 ma la diminuzione si spiega con la delibera del 17 dicembre 2014, in cui fu stabilito che le società considerate responsabili di episodi di violenza sarebbero state sanzionate con il pagamento delle spese arbitrali (gratuite tra i dilettanti) da calcolarsi in base al costo medio di una gara del proprio campionato, moltiplicato per il numero di partite casalinghe.

Eppure tale delibera pare non sia stata sufficiente per eliminare o quasi questi gravi episodi di violenza, del tutto ingiustificati. Alla luce di ciò, cosa spinge allora un giovane a diventare arbitro? Certamente non i soldi perché solo gli arbitri di A guadagnano molto. L'unico motivo è dunque la passione.

LE VOCI

Purtroppo questa vicenda rientra in una consuetudine divenuta preoccupante. L'aggressione al 24enne della Sezione di Ciampino riaccende di fatto il dibattito su un problema che nasce dalla mancanza di cultura sportiva. La caccia all’arbitro, d’altronde, è lo sport nazionale. Un arbitro non può mai sbagliare anche se questi ragazzi meritano un profondo rispetto per il loro ruolo.

Duro il commento del presidente della Figc Gabriele Gravina, rispetto al grave episodio di violenza: “Stop alla violenza: ora un aumento delle pene. Basta, basta, basta negoziare sulla passione di questi ragazzi che hanno solo voglia di stare in campo e si trovano a pagare con il proprio fisico un momento di follia". Ed ancora: “Mai più persone del genere nel nostro mondo”.

Poi, la dichiarazione del presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Sono rimasto molto impressionato dalla violenza dell'episodio ", condannando in questo modo l'aggressione subita dal giovane arbitro Riccardo Bernardini.

Ha quindi aggiunto il capo dello sport italiano a margine di un evento al Coni: "Serve indispensabilmente crescere di cultura a 360 gradi per tutti coloro che operano nel mondo dello sport e del calcio in particolare visto che è quello che maggiormente, se non unanimemente, si caratterizza per questi episodi. Lo dico a tutta la comunità: dirigenti, allenatori, atleti, tifosi e addirittura familiari".

Non si fa attendere la condanna di Marcello Nicchi: "Oggi è arrivato il punto zero, da qui dobbiamo ripartire per un calcio pulito, corretto. È accaduto un episodio gravissimo. Un ragazzo che ancora non sta bene, è in ospedale. È arrivato il momento di cambiare pagina. L'Associazione italiana arbitri non accetta e non accetterà più di mandare al massacro i nostri ragazzi. Non vogliamo arrivare all'extrema ratio di non mandare gli arbitri sui campi. Si tratta di violenze vigliacche che non sono accettabili e non è possibile che un giovane smetta di arbitrare per questo rischio".

Ha poi aggiunto il ministro dell’Interno Matteo Salvini: "Riduco gli sbarchi e abbatto le ville dei Casamonica, ma non posso essere tranquillo se ogni giorno ci sono tantissimi ragazzi che rischiano la proprio incolumità. Siamo di fronte a un'emergenza educativa e vorrei che gli italiani lo sapessero: mi rifiuto di prendere in esame l'idea di militarizzare i campi di calcio, ma oggi si cambia e chi sbaglia paga e lo farà pesantemente. Plaudo all'iniziativa di sospendere i campionati nella regione Lazio, questo sarà l'ultimo segnale”.

Ed ancora ha proseguito: “Farò tutto il possibile per riportare disciplina, regole, ordine, rispetto, buona educazione e sanzioni nei campi di calcio: tutti i fondamenti dell'educazione e del senso civico, ma intanto bisogna sanzionare pesantemente i delinquenti che picchiano gli arbitri. Non pensavo ci fossero da difendere anche i campi da calcio. I numeri devono fare riflettere, si parla di centinaia di aggressioni ogni anno e ricoveri al pronto soccorso per ragazzi che hanno una passione. Una violenza animale e ingiustificata che per il 75 per cento dei casi arriva da tesserati e non da tifosi, una assolutamente inammissibile e inaccettabile. Difenderemo i campi di calcio e la salute degli arbitri”.

Ecco le parole del sottosegretario di Stato alla Presidenza del consiglio dei Ministri, con delega allo Sport, Giancarlo Giorgetti: "È successo quello che purtroppo non è un episodio isolato. Ieri, un giovane arbitro, Riccardo, è stato aggredito e picchiato dopo una partita di Promozione. Ha perso conoscenza, è andato al pronto soccorso, poi si è ripreso e ora, per fortuna, sta meglio. Ma questi episodi non sono isolati. Questo è un problema di cultura sportiva. Queste cose accadono in centinaia di campi, in tutta Italia. Non è accettabile una cosa del genere e anche l'esempio dei giocatori professionisti spesso non è così impeccabile. Questi giovani arbitri, volontari, lo fanno per garantire lo svolgimento delle partite di tutte le categorie".

Tifoso del Southampton e affascinato dal calcio britannico, Giorgetti ha poi sottolineato: "Nelle mie esperienze di frequentazione dei campi di calcio e degli stadi inglesi non ho mai avuto nessun tipo di problema di ordine pubblico. E chiunque, atleta o allenatore, che ha vissuto il calcio inglese, torna in Italia con un bagaglio di cultura sportiva importante. Abbiamo molti passi in avanti da fare ma quello che mi scandalizza è che questo livello di violenza si abbassa perfino nei campionati giovanili. Non so cosa si possa fare, si può certamente contribuire con l'esempio che è importante per i ragazzi. Poi ovviamente ci sono i delinquenti e questi sono inalienabili".

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