Perché la Regione Abruzzo fa la guerra alle imprese locali?


Un bando per fondi comunitari esclude totalmente i Confidi. Che adesso chiedono conto alla squadra di D'Alfonso


di Paolo Falliro
Categoria: ABRUZZO
17/10/2018 alle ore 13:50

Tag correlati: #ballone#confapi#dalfonso#fondiue#regione

“Una decisione disastrosa per le piccole imprese ed in generale per il sistema imprenditoriale abruzzese”. Non usa giri di parole Agostino Ballone, presidente Confindustria Abruzzo che tuona contro la decisione della Giunta di escludere i Confidi da un bando per gestire i fondi comunitari (POR FESR).

Così, precisa, si perdono “punti di riferimento importanti sul territorio e si dà spazio al sistema delle società in house che abbiamo già duramente contestato in più occasioni”.

Le imprese abruzzesi non ci stanno e alzano la voce contro questo schiaffo della Regione. Confindustria, Cna, Casartigiani, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Claai, Confapi, Cia, Confcooperative e Un.I.Pmi già gestscono con successo altri fondi comunitari diretti allo sviluppo.

“La nuova strada – hanno aggiunto – espropria il sistema regionale imprenditoriale delle garanzie dalla gestione dei fondi comunitari loro destinati, consegnandoli alle banche. Penalizzate saranno i migliaia di piccoli e micro imprenditori che non avranno più accesso al credito con i Confidi tagliati fuori dalla gestione. Le logiche delle banche saranno infatti completamente diverse da quelle mutualistiche dei Confidi”.

Il risultato di questa mossa regionale? Secondo Ballone “la distruzione del sistema territoriale delle garanzie bancarie che per decenni ha permesso l’accesso al credito delle piccole e micro imprese”. E conclude: “Grazie a questa scelta, la Regione Abruzzo si aggiudicherà la maglia nera in Italia, a differenza delle scelte operate da regioni vicine come Marche, Lazio e Puglia”.

 

twitter@ImpaginatoTw