Francia, gli oppositori dell'aeroporto di Notre-Dame-des-Landes credono nella vittoria




Categoria: ESTERI
10/07/2017 alle ore 14:21



Gli oppositori del progetto di costruzione di un nuovo aeroporto di Notre-Dame-des-Landes credono nella vittoria del loro movimento: lo scrive il quotidiano "Le Monde" in un reportage del suo inviato speciale Rémi Barroux sul loro diciassettesimo raduno annuale nella località della regione Loira-Atlantico dove da ormai cinquant'anni si progetta di costruire un nuovo scalo per la vicina città di Nantes. E' vero che alla kermesse svoltasi nel corso dell'intero fine settimana appena trascorso hanno partecipato solo 10 mila persone, la metà dell'anno scorso: ma i manifestanti, sostiene l'inviato del "Monde", erano euforici e ci sono buone ragioni per credere che la loro lunghissima battaglia ora possa avere un esito positivo. Sembra infatti archiviata la sconfitta subito nel luglio scorso, quando al referendum tra gli abitanti della ragione vince il "Si" al progetto del nuovo aeroporto: a cambiare le carte in tavola è stata la lunghissima stagione elettorale del 2017, al termine della quale in Francia si è insediato un governo che tra i suoi uomini di punta ha l'autorevole ambientalista Nicolas Hulot, nominato ministro della Transizione ecologica e solidale; un dicastero che, aldilà della denominazione, è dotato del diritto di parola e di veto su uno spettro amplissimo di tematiche sociali ed economiche, tra cui appunto il controverso progetto di Notre-Dame-des-Landes. Hulot ha scelto tre mediatori che stanno già incontrando tutte le organizzazioni sociali, economiche e politiche coinvolte nella diatriba e che moltiplicheranno gli incontri in vista di un primo bilancio da fare a settembre; intanto il neo ministro a congelato l'avvio dei lavoro di costruzione del nuovo scalo e pure lo sgombero della Zad, la "Zona da difendere", cioè il sito del previsto cantiere che da due anni è occupato dai militanti ambientalisti e dagli agricoltori ed allevatori della regione. Insomma, riassume il quotidiano progressista parigino, l'atmosfera è decisamente orientata all'ottimismo e la vicenda potrebbe persino rilanciare le lotte in corso contro altri contestati progetti: al raduno di Notre-Dame-des-Landes erano presenti anche rappresentanti dei movimenti sorti contro la costruzione del mega-centro commerciale Europacity a nord di Parigi, contro il tunnel ferroviario della Tav Lione-Torino e contro la creazione di una discarica di scorie nucleari a Bure.

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