Venezuela, assalto al Parlamento: l'ombra della crisi si allunga sulla regione




Categoria: ESTERI
06/07/2017 alle ore 11:27



La violenza della crisi venezuelana varca la soglia del Parlamento. Nel pomeriggio di ieri, la sera in Europa, un gruppo di manifestanti identificati come simpatizzanti del governo di Nicolas Maduro ha preso di mira l'Assemblea nazionale con un'azione che ha portato all ferimento di almeno cinque deputati opposizione. E lo spettro della crisi inizia ad agitare anche i paesi confinanti.

L'assalto al Parlamento, testimoniato da diverse foto e video presto circolati sulla rete, è stato respinto dopo poco meno di mezz'ora dalle forze di sicurezza, ma un gruppo di manifestanti rimasto fuori dal palazzo ha successivamente impedito, per ore, ai deputati di uscire. La Asamblea nacional era riunita per celebrare l'anniversario dell'indipendenza dalla Spagna - proclamata il 5 luglio del 1811 - quando decine di attivisti sino ad allora a presidio dell'edificio, hanno fatto irruzione coinvolgendo nel tafferugli anche funzionari e giornalisti.

Sui social network circola anche la versione di Oswaldo Rivero, popolare conduttore televisivo vicino al governo secondo cui gli scontri sarebbero conseguenza di una aggressione subita dai gruppi "chavisti" nel momento in cui tentavano pacificamente di consegnare un documento al presidente dell'Assemblea Julio Borges. Il Parlamento è attualmente composto da una maggioranza di deputati dell'opposizione, ma da tempo il governo non ne riconosce le funzioni. La settimana scorsa l'Aula ha accolto la richiesta di di aprire una consultazione popolare, il 16 luglio, per decidere se celebrare o meno le elezioni di un'Assemblea costituente, mossa studiata dal governo per riaprire il dialogo nel paese ma che l'opposizione giudica incostituzionale.

Le violenze registrate al Parlamento hanno ricevuto condanna severa da parte di diversi capi di Stato e di governo, dal colombiano Juan Manuel Santos allo spagnolo Mariano Rajoy, dal peruviano Pedro Pablo Kuczyncki al presidente dell'europarlamento Antonio Tajani, passando per i responsabili delle politiche estere di Messico e Stati Uniti. In allarme le autorità di Curazao, la nazione del regno dei Paesi bassi nel mare caraibico prospiciente il Venezuela. Il ministero di Giustizia locale segnala che sono già circa cinquemila i venezuelani sbarcati illegalmente nell'isola. A sua volta l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) avverte che la situazione inizia ad avere pesanti ripercussioni per il numero di persone che cercano riparo in Brasile, Colombia e Trinidad e Tobago.

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