G20: temi caldi e proteste in vista del vertice di Amburgo




Categoria: ESTERI
06/07/2017 alle ore 10:09



Berlino. Amburgo è sottosopra. Da giorni la città tedesca che da oggi ospita il summit del G20 è teatro di tafferugli e tensioni tra le forze di polizia e i manifestanti “No G20”. Per garantire la sicurezza le autorità tedesche hanno mobilitato quasi 20.000 poliziotti, che dovranno proteggere le delegazioni in arrivo oggi da ogni ordine di rischio o minaccia.

Il vertice inizierà ufficialmente venerdì presso il quartiere fieristico, completamente isolato dalla polizia. Sono oltre 4.800 i giornalisti accreditati per riferire dell'evento, che farà anche da cornice al primo incontro tra i presidenti di Stati Uniti e Russia, Donald Trump e Vladimir Putin.

Per certi versi, il vertice è ritenuto la naturale prosecuzione di quello del G7 tenutosi lo scorso maggio a Taormina, e conclusosi in modo sostanzialmente insoddisfacente, specie sul fronte della lotta ai mutamenti climatici. Il cancelliere tedesco Angela Merkel così si è espresso in una dichiarazione rilasciata alla “Zeit”: “Conosciamo già certe posizioni del governo statunitense, e non mi aspetto che cambieranno nell'arco di due giorni ad Amburgo. Tuttavia il vertice, in un momento in cui il mutismo prevale, ha un valore in sé”.

Fra i temi che verranno trattati ad Amburgo c’è la questione del libero commercio. Saranno presenti all'evento i paesi che assieme rappresentano il 90 per cento dell’economia mondiale. Gli Stati Uniti negli ultimi tempi si sono chiusi ad una politica di scambio economico e vedono nella globalizzazione, secondo la Merkel, “non un situazione vantaggiosa per tutti, ma un’opposizione tra vincitori e vinti”. Anche la Cina, quinto partner commerciale della Germania, secondo Berlino dovrebbe aprire maggiormente il suo mercato alle imprese tedesche.

Altro tema delicato sarà quello della politica climatica, che vede scetticismo, oltre che da parte statunitense, anche da parte russa e saudita. Anche l’Africa sarà argomento di discussione, tanto per il suo sviluppo economico ed industriale attraverso un quadro affidabile di investimenti (la Germania, in particolare, vuole cooperare in questo campo con la Costa d’Avorio, il Ghana, la Tunisia e i Paesi del Maghreb), quanto per l'ormai quinquennale crisi migratoria. A tal proposito l'Italia, esposta direttamente alla crisi, ha minacciato di bloccare l’attracco nei suoi porti alle Ong che si spingono a raccogliere i migranti sino all'interno delle acque territoriali libiche; nei giorni scorsi il tema delle migrazioni ah causato diverbi tra l'Italia e diversi paesi vicini, primi tra tutti Francia e Austria. Inoltre verrà certamente trattata anche la questione del programma nucleare della Corea del Nord, almeno tra Donald Trump e il Presidente cinese Xi Jinping. Ci potrebbe essere a tal proposito una mediazione russa che prevede una limitazione della presenza militare statunitense nella Corea del Sud, in cambio della rinuncia al programma nucleare da parte del regime di Pyongyang.

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