Azzeramento subito: è durissimo il comunicato del coordinamento Pd Abruzzo di Teramo, un attacco forte e netto a Marco Rapino e alle scelte di palazzo ma anche a Renzo Di Sabatino (il presidente della Provincia nominato vice segretario del partito che viene colpito dal fuoco amico) e a tutti quelli che si sono prestati al gioco di questi ultimi giorni.
“Il Segretario regionale dimissionario ha deciso di “violentare” i nostri pilastri e di distruggere il nostro partito con l’ultimo atto della sua esperienza a capo del PD Abruzzo: senza condivisione e senza partecipazione ha prima deciso e poi abbandonato il timone alla “Schettino maniera” presentando le proprie dimissioni. La federazione provinciale PD Teramo non accetta e contrasta con forza e determinazione questo modus operandi, questo metodo impositivo che porta solo alla disgregazione della nostra Comunità”.
Tommaso Ginoble ma non solo lui escono allo scoperto e affondano il coltello: il nuovo organismo, la nomina del nuovo vice segretario dovevano essere decisi negli organismi di partito e non dall’alto.
“Per l’ennesima volta si è preferito attuare una manovra di palazzo invece di ascoltare i militanti, i Sindaci e gli amministratori tutti. Il PD Teramo rifiuta la logica del “meno siamo e meglio stiamo”, avrebbe voluto portare il proprio contributo alla vicenda e non apprendere dalla stampa le decisioni di pochi per tutti. La comunità teramana disapprova, inoltre, anche il comportamento di coloro che si sono prestati a questo “gioco di potere”, perchè con tale aggettivo va definito tutto ciò. Con il Partito abruzzese ai minimi storici e in forte difficoltà, si continua ad operare con scelte e decisioni calate dall’alto”. Quindi il coordinamento teramano chiede l’azzeramento del nuovo coordinamento e l’immediata convocazione dell’assemblea regionale.
Non è un momento facile per il Pd abruzzese che ieri a Pescara, alla festa dell’Unità, mostrava un panorama decisamente desolante: sedie vuote, il parco di villa de Riseis buio e sul palco il sindaco di Francavilla e Marco Rapino. Ad ascoltare, quasi nessuno. Basta guardare le foto per capire.
Sul fronte centrodestra, oggi ci sarà la manifestazione della Lega per sollecitare la data delle elezioni. E sempre stamattina il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio ha annunciato una conferenza stampa per annunciare la sua candidatura alla Regione e le dimissioni da primo cittadino.
Ps: mentre si dà per scontato, ormai, che le elezioni regionali slittino a febbraio 2019. E questo significherebbe un anno esatto dopo le elezioni politiche e quasi otto mesi di ordinaria amministrazione (a spese nostre: circa 500 mila euro al mese tra stipendi e costi vari).
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